Quello che vi riproponiamo è un articolo d’archivio di BlogSicilia scritto dal noto attore palermitano Antonio Ribisi la Spina. un contenuto che vogliamo rilanciare insieme al dibattito in corso sull’importanza dei licei tradizionali. in questoc aso lo facciamo klasciando parlare un ex alunno del liceo più antico
Non so cosa accada nel resto d’italia. A Palermo, una cosa è certa, di Licei ce ne sono tanti, Classici, Scientifici, Artistici, e poi Socio Pedagogici, Industriali, Tecnici e chi più ne ha più ne metta. E poi c’è il Liceo Classico Umberto I. Che è una cosa a parte.
Non me ne vogliano gli altri. L’unicità non sta nell’essere il migliore. L’unicità non sta nell’essere il più antico. L’unicità non sta nell’essere il più bello. No. L’unicità sta in noi che l’abbiamo frequentato.
Come ha scritto qualcuno dei tanti ex-Umbertini. Per noi, per due di noi, senza essersi conosciuti prima, incontrandosi per caso ad una festa, ad un incontro di lavoro, in treno, o ovunque vi pare, la scoperta di essere stati entrambi Umbertini è un evento.
Questo incontrarsi provoca in noi gli stessi sentimenti che due siciliani qualunque provano incontrandosi a Milano!
Si pensi che il 28 dicembre 2008 si organizzò, in un locale palermitano, (grazie a Facebook, è giusto dirlo) un incontro di Ex- Umbertini di tutte le epoche…. Bene… i “censiti” eravamo 488 ma in realtà molti di più (ognuno portò qualcuno!).
E già… perché… “Umbertini un giorno… Umbertini tutta la vita”!
E giusto per memoria Ex Umbertini sono stati: il pittore Renato Guttuso, Giorgio La Pira (che fu sindaco di Firenze) e il giudice Giovanni Falcone.
E visto che oltre a dilettarmi a scrivere (e contro ogni mio merito essere qui ospitato) di mestiere sono un attore, permettetemi di ricordare Gianni Nanfa, Antonio Raffaele Addamo (mio compagno di classe), Paride Benassai (maturati insieme nel 1976) e Marco Amenta.
Sono trascorsi 132 anni dalla sua fondazione, era infatti il 1878, quando, per decreto dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, venne istituito, a partire dall’anno scolastico 1878/79, il “Regio Liceo-Ginnasio UMBERTO I” con sede nel Convento di Sant’Anna.
Bisognerà aspettare il 1960 per vederlo trasferire nell’attuale sede di Via Filippo Parlatore, 26/C. (Sul sito web del Liceo troviamo : ”Da un verbale del tempo “….l’anno 1960 il giorno 19 novembre alle ore 12.30 ha avuto luogo nella sala professori del nuovo Istituto la prima riunione del collegio plenario dei professori, presieduto dal Preside prof. Lo Iacono…”.)
Via Filippo Parlatore, 26/C. Ogni volta che mi capita di ripassare da lì la memoria sensoriale (Stanislawsky docet) galoppa. Gli odori ed i sapori di allora. L’odore del pane e panelle (senza ketchup come ho visto orrendamente fare) o il sapore delle pizzette di “Li Vigni”, la Rosticceria fronte scuola (oggi c’è un girarrosto). O le prime “pomiciate” … (chi è senza peccato scagli la prima pietra!).
E quanto abbiamo imparato in quella scuola “peripatetica” che si svolgeva sotto il porticato (un certo professore Scrima vi teneva le sue lezioni di Italiano, chissà cosa ne penserebbe l’attuale preside Prof. Raffaele?)! e quanto abbiamo imparato nelle Assemblee d’Istituto nella “fumosa” (da fumo di sigarette, non altro) Aula Magna!
E volevamo cambiare il mondo… noi ex-Umbertini, e non ci siamo riusciti… ma neanche il mondo ha cambiato noi!
Perdonate questo “Amarcord” ma, ne sono certo, se qualche Umbertino leggerà queste righe non potrà che commuoversi, come me che le sto scrivendo.
E vorrei chiudere rubando un’idea a Carlo Conti dal suo “I migliori anni…” e spararmi anch’io un “Noi che…”:
“Noi che… frequentavamo il Liceo Umberto I…. e vorremmo frequentarlo ancora”.
Antonio Ribisi La Spina
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