La legge Delrio di riforma delle Province in Italia è una norma di grande riforma di sistema e come tale ‘scavalca’ lo statuto autonomistico regionale e si applica anche in Sicilia. Con questa motivazione lo Stato si prepara a impugnare, per la seconda volta, la riforma regionale delle province siciliane.
In realtà non si tratterebbe di una nuova impugnativa ma solo di una delibera che prende atto delle modifiche apportate alla legge regionale e decide di ‘non revocare’ il ricorso alla Corte Costituzionale. Il pomo della discordia è la modalità di elezione del sindaco delle Città metropolitane. Per la legge regionale si deve ricorrere al voto ponderato ovvero tutti i sindaci devono votare per eleggere il loro sindaco metropolitano e il loro voto vale in proporzione alla popolazione che rappresentano.
Nelle legge Delrio, invece, il sindaco della Città metropolitana coincide con il sindaco del capoluogo. dunque un ‘regalo’ fatto a Leoluca orlando e a Enzo Bianco e, di riflesso, anche a Renato Accorinti. regali sui quali il governo Renzi non intende cedere
“Non mi meraviglia l’ulteriore e scontata impugnativa del Governo nazionale – dice il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – sulla disciplina delle Città metropolitane. Come avevo già evidenziato in Aula, durante l’esame del disegno di legge, non si è percepita l’importanza della norma, anzi si è insistito, per ben due volte, a non allinearci ai Paesi europei e al resto d’Italia”.
“Martedì – continua – convocherò la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari per decidere quando l’Aula possa occuparsi della modifica della norma che, indipendentemente dal volere del Governo regionale, questa volta dovrà essere coerente con il quadro normativo nazionale ed europeo. E’ ormai chiaro ed evidente, comunque, che d’ora in avanti che i rapporti con il Governo nazionale non potranno più essere lasciati alla discrezionalità del governo regionale”.
“Le beghe tra Palermo e Roma non ci interessano: adesso il governo regionale e l’Ars corrano subito ai ripari per evitare altre perdite di tempo che mettono a rischio l’avvenire dei lavoratori”. Con queste parole il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il vicario Paolo Montera commentano la nota del sottosegretario Bressa con la quale viene annunciata una nuova impugnativa della legge regionale di riforma delle ex Province siciliane. “Si mettano da parte adesso – continuano i leader siciliani della Cisl Fp – le solite discussioni sull’autonomia e i giuristi lascino stare le dissertazioni sulla costituzionalità: in gioco c’è il futuro di seimila famiglie. Si intervenga subito per mettere al sicuro il loro destino”.
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