“In questi anni il notariato ha deciso di non voltare la faccia da un’altra parte ed ha promosso una serie di iniziative. La lotta alla violenza di genere, con il progetto “Conoscere per proteggersi”, per portare a livello capillare l’educazione finanziaria presso le donne fragili e prevenire i fenomeni di violenza economica spesso anticamera di quella fisica. La lotta al riciclaggio ormai da dieci anni creando una fitta rete di referenti sul territorio e formando la categoria in maniera eccellente: non a caso i notai fanno il 91% delle segnalazioni di operazioni sospette rispetto a quelle di tutti gli altri professionisti obbligati alla adeguata verifica per legge”.

E’ quanto ha detto Valentina Rubertelli, presidente del consiglio nazionale del notariato oggi all’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo nel corso dell’ultimo evento organizzato dalla fondazione italiana del Notariato nel trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Durante i lavori sono intervenuti Matteo Frasca, presidente corte d’appello di Palermo; Diego Barone consigliere nazionale del Notariato; Mario Marino, consigliere nazionale del notariato.

Nel corso dei lavori anche la lectio magistralis di Luciano Violante, presidente emerito della camera dei deputati, “Le democrazie si distruggono per suicidio” e un contributo di Massimo Palazzo, notaio in Pontassieve “Il Notariato a confronto con la Costituzione”. “In questi anno abbiamo collaborato con l’agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie, – ha aggiunto Valentina Rubertelli, presidente del consiglio nazionale del notariato – stipulando con essa una convenzione volta a dismettere i propri beni immobili, aziende e partecipazioni societarie per il tramite della vendita all’asta sfruttando il sistema delle aste telematiche organizzate dal Notariato

La creazione di un Comitato “Una casa per l’Ucraina” che ha come scopo quello di finanziare, con le somme raccolte presso i notai italiani, la ristrutturazione di beni confiscati alle mafie per mettere a disposizione dei rifugiati dalla tragica guerra dell’Ucraina un tetto sotto il quale riparare le proprie famiglie”.