Una intera notte di fuoco, distruzione e paura in tutta la zona nord di Palermo e non soltanto. Bruciano le montagne intorno Mondello, brucia la montagna a est di Palermo e la collina di Bellolampo e la città si sente accerchiata dalle fiamme sospinte anche da temperature record. L’aria che si respira in città sa di fumo e puzza di incendio oltre ad risultare calda come dentro un forno a microonde perennemente acceso
Palermo, vista dall’alto, è la periferia dell’inferno. Le fiamme hanno avvolto in parecchi punti il perimetro della città. Il rombo dei canadair è ormai costante sulla città.
Fiamme in giornata anche la collina di Monreale dalla parte opposta della immediata periferia di Palermo con ben 5 mezzi aerei interessati allo spegnimento a segnare un altro punto a vantaggio del girone infernale di questi giorni.
Chiuso l’aeroporto
A causa delle fiamme che circondano la città nella notte è stato chiuso l’aeroporto di Palermo e adesso il caos nei trasporti è totale con l’aeroporto di Catania che da giorni non è operativo se non in misura minima dopo l’incendio del 16 luglio. Il Falcone Borsellino resterà chiuso per precauzione fino alle 11.
Emergenza diossina
A Palermo è stata istituita una centrale operativa di emergenza per coordinare gli interventi. Annullati tutti gli eventi previsti. A Bellolampo è stata montata una torre faro della protezione civile per controllare la situazione e la stessa Protezione civile invita a uscire di casa il meno possibile per il rischio diossina nell’aria
La situazione a Mondello
La località balneare più amata dai palermitani è letteralmente circondata dalla fiamme. Una diagonale di roghi e scintille taglia a metà il promontorio di Capo Gallo. Gli incendi, nella collina che sovrasta la località balneare sono iniziati nel primo pomeriggio. Roghi nella zona antistante al parcheggio di Via Tolomea: lì i soccorsi sono arrivati soltanto alle 23,10, quando le fiamme lambivano l’abitato, con alcune ville già toccate dalle fiamme. La gente è scappata dalle abitazione. Per soccorrere gli abitanti di quella zona sono state messi in campo soltanto due pattuglie di volontari della Protezione Civile, accompagnate da tre volanti della Polizia di Stato.
Soccorsi in ritardo
Gli abitanti della zona contestano l’enorme ritardo nei soccorsi: “abbiamo chiesto aiuto sin dalle 17 ma i soccorsi sono arrivati soltanto sei ore dopo”, racconta un abitante della zona. Alla protesta di chi adesso rischia di perdere la casa fa eco la voce di una donna che abita sempre in quella zona: “chiediamo soccorso dalle cinque di pomeriggio, non si è visto neanche un pompiere”. Sarà da comprendere non solo l’origine dei roghi, ma anche quale sia stata la dinamica dei roghi: da dove sono partiti e perchè si sono propagati per così tanto tempo. Da una prima ricostruzione sembra che gli incendi siano scoppiati in almeno due punti. Le fiamme si sarebbero propagate all’inizio da Pizzo Sella, la vituperata “collina del disonore”. Inerpicandosi sulle stradine di quel comprensorio abitato le pattuglie dei vigili del fuoco sono rimaste costantemente all’opera nel tentativo di arginare i danni. A dare una mano anche due elicotteri che fino al calare del sole hanno tentato di spegnere le fiamme. Altro focolaio sarebbe partita dal promontorio sopra Capo Gallo.
La gente ha abbandonato le case
A tarda sera, poi, le lingue di fuoco si sono ingrossate arrivando a ridosso delle abitazioni di via Tolomea. Ed è lì che al momento dei soccorsi – arrivati come già detto con sei ore sulla segnalazione del rischio – si è sfiorato il dramma: la gente è scappata spontaneamente dalle case. Nonostante le fiamme fossero a ridosso delle abitazioni l’area non è stata transennata l’area e l’accesso alla zona da parte di curiosi ha complicato ulteriormente la situazione. Poi l’arrivo dei due mezzi della protezione civile, ma alcune abitazioni sarebbero già state danneggiate in modo critico dagli incendi.
Intanto, è stato istituito a Palermo il centro operativo comunale per l’emergenza incendi che sta mettendo in ginocchio alcune zone del capoluogo. Le fiamme non si sono spente a Capo Gallo nella discarica e nel monte Gallo che sovrasta Mondello, nella zona di Pizzo Sella e di Bellolampo.
I centinaia di interventi dei Canadair che sono andati avanti tutto il giorno nulla hanno potuto contro i roghi appiccati in quelle zone. L’aria è irrespirabile e in tanti residenti nella borgata marinara hanno dovuto abbandonare le abitazioni.
Ad altri residenti nella zona della discarica la protezione civile ha detto di non uscire da casa per il rischio diossina. Si prospetta una lunga notte di terrore. Una torre faro è stata installata nella discarica. Gli operai della Rap continuano a versare terra sulle fiamme per cercare di evitare che le fiamme possano mettere in ginocchio l’impianto palermitano.
Una corsa contro il tempo difficile in queste ore visto che le temperature anche di notte restano alte e domani sono previste temperature forse più altre dei 46 gradi di oggi. Gravi incendi sono stati appiccati anche in provincia. Bruciano anche Terrasini, Cinisi, Monreale, Piana degli Albanesi e San Cipirello.
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