• Bruciano i boschi di mezza Sicilia
  • Fiamme probabilmente dolose ma alimentate da caldo e vento di libeccio
  • Il più grande incendio fra Partinico e Trappeto
  • Problemi dovuti al fumo per la circolazione lungo le autostrade

Il vento di libeccio ed il grande caldo sono terreno fertile per la ripresa degli incendi in Sicilia. Da  ieri bruciano aree di macchia mediterranea a ridosso delle autostrade creando difficoltà alla circolazione. Ma bruciano anche i boschi.

L’incendio più vasto e preoccupante si registra nel Palermitano ed esattamente fra Partinico e Trappeto

Brucia ancora l’incendio divampato ieri sera

L’incendio divampato ieri nella zona tè andato avanti tutta la notte. Questa mattina sono ripresi gli interventi dei canadair per cercare di circoscrivere le fiamme che hanno lambito diverse villette sulla strada statale 187. Sono intervenute da ieri decine di squadre di vigili del fuoco e forestali.

Altri incendi in provincia

Altri incendi sono divampati e Partinico e nei monti Sicani. Incendi anche ad Alcamo, nel Trapanese, dove alcuni roghi sono divampati nell’arco di tutta la giornata. Oggi sono previste alte temperature ed è scattata l’allerta rossa per il rischio incendi in provincia di Palermo e Trapani. Arancione nel resto dell’isola.

Fiamme nel Trapanese

Altri incendi sulle montagne intorno ad Alcamo ed Erice nel Trapanese.  Il fuoco spaventa in quella zona perché è sceso lungo le pendici del monte Erice arrivando a lambire le case di Bonagia e, in un caso, circondando una villetta che ha subito ingenti danni. La strada provinciale 20 è stata chiusa dalle pattuglie della polizia municipale di Erice e Valderice

Situazione peggiore in Sardegna, solidarietà di Musumeci al governatore Solinas

“Le notizie e le immagini che arrivano dalla Sardegna sono drammatiche. Chi incendia la propria terra, cancella storia, identità, vita. Lo dico da governatore di un’Isola aggredita, ogni estate e fino ad oggi, da questi criminali che meritano il carcere a vita. Vicinanza e solidarietà al collega Christian Solinas e al popolo sardo”.

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