«Il Comune di Palermo dovrà rispondere dei contratti nulli siglati con le sue partecipate alla Corte dei conti. Il pericolo di un pesante danno erariale è dietro l’angolo». È questa la pesante rivelazione del deputato Riccardo Nuti, che ha presentato un esposto alla magistratura contabile, firmato anche dalle deputate Giulia Di Vita e Chiara Di Benedetto, in merito ai contratti stipulati dall’amministrazione comunale con le partecipate Amat e Rap, dopo la risposta del governo alla sua interrogazione.

«Come ho avuto modo di spiegare nell’atto parlamentare – specifica Nuti – i contratti siglati, tra il 2010 e il 2016, dall’ente con le due partecipate che esercitano contemporaneamente servizi pubblici locali a rilevanza economica e servizi strumentali (l’Amat si occupa non solo di trasporto pubblico urbano, ma anche della segnaletica; la Rap oltreché dell’igiene ambientale anche del servizio strumentale di manutenzione stradale), sarebbero nulli perché contro quanto stabilito dalla legge del 2006 che non consentiva loro di esercitare contemporaneamente i due servizi». «Il governo nella sua risposta – continua ancora Nuti – cerca di assolvere il Comune, ripetendo pedissequamente le sue giustificazioni e soprattutto svicolando dalla nostra domanda secca, se cioè i contratti sono o no nulli. Ma fornisce però delle rivelazioni importanti: dal 12 dicembre 2016 al 27 gennaio, poco dopo una mia interrogazione in cui chiedevo un controllo serrato sui bilanci comunali, l’amministrazione di Palermo è stata oggetto di un’ispezione della Ragioneria generale dello Stato. Eppure, dopo nove mesi, non c’è ancora alcuna relazione a riguardo. Perché questo ritardo? Sarà forse dovuto al fatto che sono state trovate non poche cose in ordine, forse anche al di là dei contratti nulli che contestiamo? Vedremo».

«Ma c’è di più: è lo stesso governo, infatti, dopo aver parlato di delicatezza delle situazioni analizzate, a sottolineare che dalle risultanze di tali verifiche potrebbe scaturire un ricorso alla Corte dei conti. E se non lo farà l’esecutivo, dato che continua e prendere tempo e dato che già nella sua risposta ha tentato maldestramente di giustificare l’ingiustificabile, adesso presenterò io, con le colleghe Di Vita e Di Benedetto, un esposto alla magistratura contabile. Se sono stati commessi degli illeciti, è giusto che chi ha sbagliato paghi. Orlando & co. sono avvisati».