Si sono concluse, dopo due giorni le operazioni, per la verifica sulle sovrapitturazioni effettuate sulla petroliera Vulcanello dopo la presunta collisione con il peschereccio Nuova Iside della marineria di Terrasini scomparso in mare la notte del 12 maggio e dove sono morti Giuseppe e Matteo Lo Iacono.
Nell’imbarcazione c’era anche Vito Lo Iacono, figlio di Matteo, il suo corpo non è stato recuperato. Il consulente nominato dalla Procura di Palermo Giorgio Barbagelata ha prelevato 28 campioni che saranno esaminati all’Università di Genova dipartimento di ingegneria chimica. Presenti nel cantiere Palumbo a Messina anche l’avvocato Aldo Ruffino ed i consulenti di parte dei familiari della Nuova Iside Luigi Cannizzaro, Christian Mannino, Michele Corrao ed il comandante Daniele Rocchetti.
“Nel corso delle analisi – afferma l’avvocato Ruffino – sono stati notati decine di possibili punti di contatto”.
Nelle ultime relazioni dei periti della procura c’è scritto che sono quattro i rumori registrati dai microfoni del voyage data recorder della Vulcanello che farebbero pensare ad una collisione tra le due imbarcazioni avvenute al largo di San Vito Lo Capo.
Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal pm Vincenzo Amico. Nell’inchiesta sono quattro gli indagati: il comandante della petroliera “Vulcanello”, l’armatore della società”Augustadue” e due ufficiali. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, sommersione di nave e omesso soccorso.
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