I lavoratori di Almaviva, oggi in sit-in davanti a palazzo d’Orleans, hanno ottenuto questa mattina una data per l’incontro tante volte chiesto con la presidenza della Regione. Dopo tante lettere rimaste senza risposta, e dopo il richiamo di ieri di Susanna Camusso al “governo assente su Almaviva”, oggi l’assessore alle Attività Produttive della Regione Mariella Lo Bello ha comunicato ai rappresentanti sindacali la disponibilità per un confronto che si terrà il 29 alle 11 alla presidenza della Regione o all’assessorato Attività produttive. “Ci hanno detto che non siamo stati dimenticati – dichiara la rappresentante Slcv Cgil Palermo Rosalba Vella, all’uscita dall’incontro col capo di gabinetto della presidenza – Dopo la richiesta di incontro scritta il 18 dicembre, le lettere a Mattarella e Grasso, le assemblee, i sit-in e i comunicati, oggi è un altro piccolo passo. E’ una vertenza lunga e complessa, lo sappiamo, ma non consentiremo a nessuno di arrivare al mese di marzo senza aver trovato una soluzione”.

Circa duecento operatori del call center oggi hanno presidiato lo spiazzo davanti la presidenza della Regione. Il tempo stringe: la preoccupazione è che a marzo si aprano le procedure di mobilità per i 2.500 esuberi annunciati, ai quali si aggiungono gli altri 500 esuberi della commessa Enel persa a dicembre. “Oggi il presidente Crocetta è a Roma per la vertenza Eni. Siamo contenti che stacchi biglietti aerei per i problemi degli altri lavoratori. Ma anche noi siamo lavoratori siciliani, siamo 3.600 solo a Palermo senza contare il migliaio di lavoratori a progetto. Speriamo che questa volta all’incontro sia presente e non si neghi”, dice Alice Corso, Slc Cgil Palermo, Rsu per la commessa Alitalia.

Se non arrivano risposte siamo pronti a portare in piazza tutti i 5 mila i lavoratori palermitani Oggi non siamo qui tutti perché non è uno sciopero, gli altri sono al lavoro – dice Emiliano Cammarata, della segreteria Slc Cgil, commessa Enel – Certo, ci sembra una strana coincidenza che il 23 dicembre Almaviva abbia perso la gara per la commessa Enel, aggiudicata al massimo ribasso, e che l’approvazione in aula al Senato del ddl sulle clausole sociali nei cambi d’appalto sia avvenuta il 14 gennaio, dopo innumerevoli rinvii. E’ inconcepibile che una società che svolge un servizio su concessione dello Stato possa fare gare con volumi del traffico assegnati a un ribasso del 22 per cento, molto al di sotto del minimo previsto dal contratto nazionale di lavoro”.  

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