Si insedierà domani il nuovo questore di Palermo Renato Cortese, alle 11 è prevista la cerimonia ufficiale. E a poche ore dall’inizio della sua nuova avventura nel capoluogo siciliano, la Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per lui nell’ambito dell’inchiesta sul caso Shalabayeva.

Cortese era infatti l’ex capo della squadra mobile di Roma quando si verificò il caso di Alma Shalabayeva e della piccola Alua Ablyazova, la moglie e la figlia del dissidente kazakho Mukhtar Ablyazov, arrestate illegittimamente e altrettanto illegittimamente espulse dall’Italia al Kazakhstan nel maggio del 2013 in violazione del diritto di asilo.

Il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per l’allora dirigente dell’ufficio immigrazione Maurizio Improta, 5 agenti di polizia, del giudice di pace che si occupò del caso e 3 funzionari dell’ambasciata kazaka per quello che l’accusa considera il rapimento di Alma Shalabayeva.

Nell’inchiesta vengono contestati a vario titolo i reati di sequestro di persona e falso. La richiesta di rinvio a giudizio – secondo quanto si è appreso – ricalcherebbe l’avviso di conclusione indagine. Gli indagati hanno sempre sostenuto la correttezza del proprio operato.

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