Si blocca il bando da 31,7 milioni di euro per l’affidamento della concessione del servizio di erogazione della piattaforma informatica per la gestione delle procedure telematiche di gara della Centrale unica di committenze della Regione siciliana.

Il colpo di scena arriva a distanza di appena cinque giorni dalla proroga dei termini per la presentazione delle offerte – dal 5 aprile al 10 maggio – che il Dipartimento Economia aveva formalizzato il 31 marzo anche alla Gazzetta europea, che aveva ricevuto il bando per la pubblicazione lo scorso febbraio. L’avvocato Fabio Damiani, responsabile della centrale unica, ha firmato un decreto col quale sospende la gara, alla luce, si legge nel provvedimento, “della corrispondenza intercorsa tra Sicilia e-Servizi e l’assessorato all’Economia che rendono necessaria un’attività di verifica della procedura”.

Dietro allo stop si cela lo scontro tra il governatore Rosario Crocetta e l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. Nei giorni scorsi, Crocetta aveva contestato la scelta del suo assessore, da cui dipende la centrale unica di committenza per gli appalti in Sicilia, di mettere a gara la gestione dei servizi della piattaforma telematica affidandola ai privati senza coinvolgere “Sicilia e-Servizi”, guidata da Antonio Ingroia, intanto trasformata in “Sicilia digitale”. A Baccei secondo cui “Sicilia digitale” non sarebbe nelle condizioni tecniche di gestire il servizio aveva risposto Ingroia, affermando che la società pubblica invece ha le potenzialità e le professionalità per occuparsene, “bocciando” così il progetto di esternalizzazione.

La tensione ha convinto i due fronti opposti a sedersi attorno a un tavolo: da alcuni giorni sono in corso fitti colloqui tra i tecnici di Sicilia digitale e i dirigenti dell’Economia. Ingroia sta tentando di dimostrare che la società è in grado di occuparsi direttamente dei servizi continuando la collaborazione con la piattaforma attualmente utilizzata dalla centrale unica o in alternativa a cercare nel mercato nuovi soggetti mantenendo comunque in house la gestione dei servizi. La vera partita però si gioca sulle gare in transito dalla piattaforma: bandi che al momento si aggirano intorno ai 5 miliardi di euro, compreso quello per le forniture farmaceutiche.

Nel decreto di sospensione del bando, l’avvocato Damiani motiva la decisione anche per un altro aspetto, non secondario: quello relativo alle modifiche contenute nella riforma del codice degli appalti che sarà esitata a Roma entro il 18 aprile.

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