Sono tre le lettere di rilievo giunte da Roma a Palermo. Riguardano tutte la legge di stabilità regionale ovvero la finanziaria approvata quasi tre mesi fa e che sarebbe dovuta servire ad accontentare le richieste romane a far arrivare i primi 500 milioni di euro promessi per salvare i conti siciliani.
Dopo l’impugnativa, l’ennesima, sulla legge di riforma delle province che proprio oggi tornerà in aula per essere ancora modificata e, di fatto, adeguata alla riforma Delrio anche se nel frattempo subisce altri stop; Roma si prepara ad impugnare la norma che trasforma le concessioni per gli impianti di distribuzione di carburante in semplici autorizzazioni, quella che estende dell’esenzione dal pagamento del bollo auto per le vetture storiche anche con 20 anni di vita e soprattutto l’ecotassa ovvero l’imposizione fiscale ai comuni che non rispettano le quote di differenziata e che si sarebbe scaricata sulla tari che pagano i cittadini di quei comuni e dunque sarebbe stata una doppia batosta.
La Regione ha tempo fino a metà mese per rispondere a questi rilievi ma gli elementi di dubbio posti da Roma non appaiono risolvibili se non attraverso un contenzioso. Appare quindi cosa quasi certa l’impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri probabilmente nella seduta di martedì’ 17 maggio.
Sembra salva, invece, la norma che stralcia 127 milioni e 800 mila euro dal fondo sanitario per destinarli al pagamento del mutuo contratto dalla Regione nonostante le critiche mosse dal Ministro Lorenzin negli ultimi giorni a un provvedimento tacciato di non essere legittimo e di sottrarre risorse alle cure.
Ieri sera, poi, la giunta ha tentato di evitare di subire il commissariamento nel settore dei rifiuti, avviando la procedura per pilotarlo. E’ stato proprio il governo della regione a dichiarare lo stato di emergenza sperando di riuscire a gestire la successiva fase di commissariamento.
Immediate le critiche che giungono dall’opposizione “Ancora una volta Forza Italia ha avuto ragione nel contestare, senza se e senza ma, l’ecotassa fortemente voluta dall’assessore Contrafatto e dal Partito democratico di renziana attualità, che con questo balzello, anziché stimolare i comuni, ha tentato di penalizzarli – dice il capogruppo di Forza Italia marco Falcone -. A seguito di un’iniziativa dell’onorevole Bernardette Grasso, anche sindaco di Capri Leone, abbiamo stimolato i sindaci dell’Isola, che a loro volta hanno spinto il ministero degli Affari regionali a porre l’attenzione su questa ulteriore insopportabile tassa”.
“La richiesta di chiarimenti del Consiglio dei Ministri – conferma l’onorevole Bernardette Grasso –, che prelude all’impugnativa, se da un lato punisce la miope azione del governo regionale, dall’altro renderà giustizia ai comuni dell’Isola”.
Intanto l’Ars prosegue i lavori del disegno di legge stralcio della mini finanziaria. Mentre rischia di bloccarsi la ‘finanziaria madre’ piovono nuovi contributi in vari settori
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