• Scatta il lockdown in Sicilia
  • Vietato uscire di casa tranne che per giustificati motivi
  • Serve l’autocertificazione per tutto
  • Mentre la Sicilia rafforza le misure la Lombardia, messa peggio, le contesta

Da oggi è lockdown in Sicilia dove il Presidente della Regione Nello Musumeci non si è accontentato della zona rossa ottenuta da Roma ed ha emanato misure più stringenti. Da Palermo a Milano, però la zona rossa si accoglie in maniera diversa e chi ha perfino più contagi di noi da sempre non la vuole affatto, protesta e fa ricorso.

Lombardia e Sicilia, rispettivamente epicentro della pandemia nella prima ondata e nuovo scenario di diffusione del virus, si avviano al ‘rosso’ con spirito opposto. Mentre Attilio Fontana prepara il ricorso contro la decisione del governo, a suo giudizio basata su dati superati (ma anche ieri la Lombardia ha mostrato il maggior numero di test positivi), il presidente siciliano Nello Musumeci ha invocato in prima persona la chiusura e poi ha vietato le visite ai parenti concesse altrove e perfino di camminare a piedi attaccatodalle opposizioni e additato come responsabile dell’esplodere dell’epidemia in gran parte evtata nella prima ondata. Il terzo territorio in zona rossa è la Provincia autonoma di Bolzano,  che a sua volta non ci sta e preannuncia battaglia.

Cinque le regioni che restano in fascia gialla: Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana e Molise, così come la Provincia autonoma di Trento. Tutte le altre saranno arancioni, per un Paese che in gran parte manterrà le restrizioni del periodo natalizio di fronte a una circolazione sempre molto minacciosa del virus. “Le ordinanze sono costruite sulla base di dati oggettivi e indirizzi scientifici – ricorda il ministro della Salute Roberto Speranza -. Hanno la finalità di contenere il contagio in una fase espansiva dell’epidemia. Per questo rispettarle è decisivo se non si vuol perdere il controllo del contagio”.

E così fino al 5 marzo diffuse chiusure di attività commerciali, piscine e palestre, autocertificazioni per gli spostamenti, coprifuoco dalle 22 alle 5, asporto dai bar solo fino alle 18. Nelle zone gialle invece nei giorni feriali riapriranno i musei con accessi contingentati. Il divieto di spostamento tra regioni durerà fino al 15 febbraio, mentre un miraggio rimane al momento la zona bianca – con tutto riaperto -, nuova invenzione cromatica per la quale bisognerà aspettare un calo drastico della curva. Fanno eccezione le seconde case. Come anticipato dal Corriere della Sera, fonti di Palazzo Chigi hanno confermato che “è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione” e, diversamente dal decreto di Natale, non è specificato il divieto degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione, che si trovi in una regione in fascia gialla, arancione o rossa. L’unico limite riguarda il fatto che potrà spostarsi soltanto il nucleo familiare.

Ma anche in questo caso non in Sicilia dove da oggi e fino a fine mese no si può fare nulla d nulla ad eccezione di lavoro, salute e urgenza. E anche se domani riaprono le scuole, ma solo fino alla prima media, Musumeci minaccia già di chiudere anche quelle

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