In Italia le famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta sono ancora troppe. Benché i dati ISTAT del 2015 indicano i primi segnali di una diminuzione rispetto agli anni precedenti, oltre 4.100.000 sono le persone che vivono in tale condizione, la maggior parte delle quali nel Meridione. La Sicilia è in cima alla classifica nazionale della povertà.

Il 13 e 15 febbraio saranno raccolti presso le farmacie aderenti all’iniziativa, i farmaci senza obbligo di prescrizione medica, che saranno devoluti agli Enti Caritatevoli operanti a Palermo e Provincia, quali La Missione Speranza e Carità, la Caritas, il Centro Astalli etc.

Tale manifestazione è resa possibile, grazie ai volontari, agli Enti caritatevoli, al generoso apporto dei farmacisti, che condividendo i principi dell’iniziativa, da diversi anni contribuiscono col loro impegno al mantenimento del diritto alla salute e alla qualità di vita dei più deboli e dei senza voce. Abbiamo sentito Giacomo Rondello del banco farmaceutico

In quale contesto si svolge quest’anno la Giornata Nazionale della Raccolta del farmaco che presenterete domani a Palermo?

“In un contesto sempre più difficile per l’aumento del fabbisogno di farmaci per i meno abbienti”.

Perché aumenta il bisogno di farmaci in Italia? Sono più gli italiani o gli stranieri che chiedono?

“La raccolta di quest’anno si svolge con il conforto, si fa per dire, dei dati del Rapporto sulla povertà Sanitaria. I dati sono chiari e gravi. La povertà sanitaria è in aumento”?

Cosa si intende per povertà sanitaria?

“Nel rapporto viene definita come ‘L’insufficienza del reddito nel far fronte alle spese necessarie a curarsi’. E’ chiaro che, quindi, si fa riferimento alle risorse necessarie a rispondere a tutti i bisogni di salute non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale. Per questo motivo gli immigrati sono coloro che chiedono di più. Ma gli stessi dati evidenziano il bisogno di tanti cittadini italiani che sono costretti a rivolgersi ad organizzazioni non profit. Evidentemente pur godendo dell’assistenza sanitaria non hanno un reddito sufficiente per far fronte all’acquisto di farmaci, come costatiamo anche noi a Palermo: spesso il ticket, per farmaci e prestazioni, diviene una spesa non più sostenibile per una fetta crescente di popolazione”.

Cosa emerge ancora da questo rapporto?

“Tante cose poco piacevoli di cui parleremo domani; ma ne posso anticipare una che mi pare particolarmente grave. In Italia la spesa sanitaria annua pro capite è di 444 euro (costante rispetto all’anno precedente), ma quella dei poveri è di soli 69 euro (-8%). Ciò significa che se nelle famiglie non povere si destina il 3,8% del budget domestico per curarsi, in quelle povere si scende all’1,8%. All’interno di questa spesa, 52 euro annui pro capite, sono dedicati all’acquisto di farmaci. Se ogni individuo povero spende 52 euro in medicinali (-2,1% rispetto all’anno precedente), in media gli italiani ne spendono 206,20 (+2,7). Il 3,9% degli italiani ha rinunciato ad acquistare farmaci necessari a causa di motivazioni economiche”.

Come influiscono le donazioni?
“Mi limito ad anticipare il trend che si manifesta con sempre più chiarezza e che il rapporto evidenzia. Complessivamente le donazioni di farmaci aumentano, ma ciò si deve soprattutto alle donazioni aziendali (ottimo segnale che va contro lo spreco), ma diminuiscono nel complesso quelle dei cittadini nella giornata nazionale della raccolta”.

E questo perché vi preoccupa?
“Perché fermandoci solo all’aspetto quantitativo del fenomeno ci priva nell’immediato di tanti farmaci che possiamo dare agli enti convenzionati con immediatezza e facilità. Il rapporto con le aziende è sempre più complesso e talvolta non ci consente quell’intervento immediato che il bisogno farmaceutico richiede. Comunque la somma delle donazioni aziendali e di quelle dei privati non copre il fabbisogno medio annuo che anche noi registriamo a Palermo.”.

E dal punto di vista organizzativo come si presenta quest’anno la Giornata di raccolta del Farmaco?
“Con una notevole disponibilità di volontari e farmacisti che sono l’asse portante dell’iniziativa. Un ruolo sempre strategico hanno le associazioni e gli enti convenzionati, perché vi partecipano in modo convinto e convincente. Ma ciò che più conta è che non venga meno la generosità di quanti sabato 13 e lunedì 15 febbraio si recheranno nelle farmacia per donare, anche solo un farmaco, a chi non ne ha”.