E’ stato convalidato dal gip Angela Lo Piparo l’arresto di Alì El Abed Baguera, il cameriere tunisino di 32 anni accusato di avere ucciso con tre colpi di pistola in via Roma a Palermo la notte tra venerdì e sabato il cameriere algerino Badr “Samir” Boudjemai.
Il presunto assassino resta in carcere
Il gip ha disposto la misura cautelare in carcere. Per il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico, che coordinano le indagini dei carabinieri, sarebbe lui l’assassino. La prova sarebbe proprio nelle immagini delle telecamere della zona.
Nega ogni responsabilità
Il cameriere tunisino, difeso dall’avvocato Salvino Caputo, aveva negato di essere stato lui a sparare: “Io con quel delitto non c’entro nulla. Non mi rovino la vita per un cliente in più o in meno”. Nel video mostrato si vede un uomo con un giubbotto nero che segue Samir per circa 20 minuti e poi fa fuoco di fronte alle Poste di via Roma. Per l’avvocato Caputo quell’uomo non era il suo assistito.
Non si trova la pistola del delitto
“Quel giubbotto non è stato trovato durante la perquisizione. Così come la pistola. Poi quell’uomo coperto non si vede in faccia – dice l’avvocato Salvino Caputo – Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere perché aveva risposto tre ore in caserma dai carabinieri davanti al pm e solo questa mattina abbiamo potuto prendere visione di una mole di atti depositati. Si tratta di una disamina di atti processuali che richiede e impone valutazione approfondita perché dobbiamo sottoporre a consulenza i video che la procura ha portato come accusa principale e poi dobbiamo acquisire una serie di investigazioni difensive per supportare l’estraneità del mio assistito. Diversi testimoni hanno stabilito che il mio assistito era a casa. Non c’è il movente”.
Il tunisino continua a difendersi: “Non sono stato io”
davanti al gipo l’imputato ieri si era avvalso della facoltà di non rispondere anche se in precedenza aveva chiaramente detto: “Io con quel delitto non c’entro nulla. Non mi rovino la vita per un cliente in più o in meno”. Nel video mostrato a lui e al suo avvocato, però, si vede un uomo con un giubbotto nero che segue Samir per circa 20 minuti e poi fa fuoco di fronte alle Poste di via Roma. Proprio il giubbotto che non è stato trovato.
Le immagini delle telecamere al momento del delitto
Per il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico, che coordinano le indagini dei carabinieri, sarebbe comunque lui l’assassino. La prova sarebbe proprio nelle immagini delle telecamere della zona.
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