Scommesse clandestine ed estorsioni dietro la sparatoria di ieri sera nel quartiere Sperone di Palermo costata la vita ad un uomo mentre un giovane è rimasto ferito e si trova ricoverato in gravi condizioni. E’ questa l’ipotesi investigativa avanzata dagli inquirenti dopo 12 ore di indagini e visioni di filmati di sicurezza. Nella notte fermati padre e figlio per omicidio e tentato omicidio ma un provvedimento di fermo è stato emesso anche a carico del ferito.

I fermi

Nel dettaglio la squadra mobile e il Sisco, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Dda di Palermo, diretta da Maurizio De Lucia nei confronti di tre indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, porto abusivo d’arma da fuoco e tentata estorsione, reati aggravati dal metodo mafioso.

I provvedimenti scaturivano dall’attività di indagine sull’omicidio di Giancarlo Romano, 37 anni, in via XXVII maggio e del tentato omicidio di Alessio Caruso di 27 anni tuttora in pericolo di vita per le gravissime lesioni riportate all’addome ed alla testa.

Quest’ultimo, tra i destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto, si era reso protagonista di un primo scontro a fuoco, avvenuto pochi minuti prima, di fronte ad una sala scommesse, che si trova in corso dei Mille, nel quale erano rimasti feriti un avventore dell’esercizio, nonché Camillo Mira 55 anni, autore dell’omicidio di Romano. Insieme a lui è stato fermato il figlio Antonio 21 anni.

Il contrasto che determina il conflitto a fuoco trae origine dal tentativo di estorsione sui proventi illeciti generati dalle scommesse clandestine ed in particolare da un debito maturato dall’autore dell’omicidio nei confronti della vittima.

La ricostruzione

La ricostruzione dei fatti parla di due gruppi di persone che si sono affrontati a colpi di pistola inseguendosi per tre isolati prima della drammatica fine. A giungere a questa conclusione gli investigatori grazie alla visione delle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza installate nella zona, e dai riscontri durante le numerose perquisizioni effettuate dagli investigatori nelle ore immediatamente successive al delitto. Sono state trovate due armi utilizzate negli scontri a fuoco.

Articoli correlati