Finito in carcere con l’accusa di essere coinvolto nell’omicidio del penalista palermitano Enzo Fragalà, ucciso a bastonate a febbraio del 2010, a qualche settimana dall’arresto Antonino Siragusa, mafioso del quartiere Borgo Vecchio già condannato per mafia nel processo “Apocalisse”, avrebbe cominciato a parlare con gli investigatori autoaccusandosi del delitto.

Le sue dichiarazioni – al momento non è ancora considerato un collaboratore di giustizia – sono al vaglio delle pm Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco che hanno indagato sull’omicidio. Siragusa ha revocato l’incarico difensivo all’avvocato Enzo Giambruno e ha dato il mandato a Valeria Maffei, legale storica di diversi pentiti come Gaspare Spatuzza.

A parlare ai magistrati dell’agguato costato la vita a Fragalà, punito per avere consigliato alcuni clienti di collaborare con gli inquirenti, è stato un altro pentito: Francesco Chiarello che ha consentito alla procura di riaprire un’inchiesta, in passato archiviata, e di arrestare sei persone, tre delle quali già arrestate per l’omicidio e poi scarcerate. Tra loro c’era anche Siragusa.

I racconti di Siragusa e Chiarello, però, divergerebbero su diversi punti: da qui la prudenza degli inquirenti nella valutazione delle parole del mafioso del Borgo Vecchio. Due settimane fa il gip aveva accolto la richiesta della Procura di processare tutti i sei imputati col rito immediato.