In forma strettamente privata è stato dato dai familiari l’ultimo saluto a Emanuele Burgio. I funerali pubblici erano vietati dal questore di Palermo Leopoldo Laricchia, dopo i caroselli per strada, gli altarini e i fuochi d’artificio.
La cerimonia dell’ultimo saluto si è tenuto al cimitero di Sant’Orsola a Palermo. La salma è stata già tumulata in un loculo acquistato dalla famiglia
Per motivi di sicurezza il magistrato di sorveglianza ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Giuseppe Farina, legale del padre di Emanuele, Filippo Burgio, rinchiuso nel carcere di Voghera per mafia ed estorsioni per prendere parte all’ultimo saluto.
Emanuele Burgio, è stato ucciso la notte di tra domenica 30 e lunedì 31 maggio. Per questo delitto in carcere ci sono Giovanni Battista Romano, 29 anni, Matteo Romano, 39 anni, e Domenico Romano, 49 anni.
Intanto sui social sono sempre di più quelli che piangono per la morte di Burgio.
Anche i neomelodici hanno voluto dedicare una canzone al giovane che viveva tra la Vucciria e lo Sperone passando anche per il Borgo Vecchio.
Daniele De Martino lancia sul Web un brano dedicato a Emanuele Burgio, il figlio del boss ucciso alla Vucciria una settimana fa. “Mi associo al dolore di tutti i ragazzi di Palermo che stanno piangendo per te”, dice il neomelodico palermitano nel video apparso sulla pagina Facebook “I fan di Daniele De Martino”.
Sul profilo “Daniele De Martino page” ha invece postato un video di Emanuele Burgio che canta. Il neomelodico commenta: “Eri amato da tutti, per il tuo modo di essere buono e semplice. Emanuele rimarrai per sempre il fratello di tutti, mio associo alla mia Palermo, ciao campione”.
Burgio è già diventato un simbolo nei quartieri popolari. Nonostante il questore abbia vietato i funerali pubblici e fatto rimuovere manifesti ed altarini che lo osannavano. La celebrazione prosegue sul Web.
Su Tik Tok è nata anche una pagina dedicata al giovane, si chiama “emanueleburgio3”, con i poster rimossi dalla polizia. Sulla pagina che gestiva il 26enne assassinato, “emanueleburgio5”, continuano invece i messaggi di cordoglio, ma anche quelli che invocano la vendetta. “Chi ti ha fatto tutto ciò dovrà fare la stessa fine. Tutta la Vucciria è con te”. Oppure: “Non ci vuole né la legge legale né quella divina. Ci vuole la legge del cittadini. Prendere queste bestie, legarle al palo e ogni persona le strazia”. E ancora: “I cani avevano paura del leone”.
Eccolo, il nuovo mito dei quartieri. Il “leone” Emanuele Burgio, un giovane cresciuto troppo velocemente alla Vucciria, con il mito della forza e della ricchezza facile.
Le indagini della squadra mobile dicono che è stato ucciso dopo giorni di liti con alcune persone del Borgo Vecchio, ufficialmente dopo un incidente stradale, in realtà sullo scenario del delitto ci sarebbe il controllo delle piazze di spaccio nella città vecchia. Burgio era attualmente sotto processo per un traffico di hashish dal Nord Italia a Palermo.
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