L’omicidio di Giuseppe Incontrera ha fatto scattare una vasta operazione antimafia nel cuore del mandamento di Porta Nuova I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Dda nei confronti di 18 indagati, accusati a vario titolo di di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni e rapine aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose. Alla Zisa è stata una lunga notte tra perquisizioni e fermi.
Operazione Vento nel mandamento di Porta Nuova
L’operazione, Vento, rappresenta l’esito di una complessa attività d’indagine svolta in direzione del mandamento mafioso di Palermo – Porta Nuova. Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido, il coordinatore della Dda, e dai sostituti Gaspare Spedale e Giulia Beux, hanno delineato l’organigramma del mandamento mafioso di Porta Nuova, individuando il soggetto ritenuto il reggente del mandamento, nonché altri sodali, sospettati di essere figure a capo dell’organizzazione e gregari delle famiglie di Porta Nuova e Palermo Centro.
Lo spaccio di droga alla Zisa
Hanno ricostruito un articolata associazione finalizzata al traffico di hashish, marijuana, cocaina, eroina e crack gestita, in tutta la sua filiera (dalle fasi di approvvigionamento all’ingrosso allo spaccio al minuto sul territorio) dai vertici del citato mandamento mafioso, per alimentarne le casse. Sono stati, infatti, fermati, i presunti capi di 6 ben piazze di spaccio, localizzate nei centralissimi quartieri del Capo, della Vucciria, di Ballarò e della Zisa (via dei Cipressi, piazza Ingastone e via Regina Bianca), capeggiate da elementi ritenuti organici a cosa nostra.
Le estorsione e la squadra di picchiatori
Sono stati ricostruiti due estorsioni e cinque tentativi di estorsione in danno di imprenditori e commercianti del centro cittadino. L’organizzazione avrebbe commesso due rapine per rimpinguare le casse del sodalizio. Il provvedimento d’urgenza è stato emesso alla luce dell’omicidio di Giuseppe Incontrera commesso lo scorso 30 giugno, ritenuto ai vertici del mandamento di Porta Nuova.
L’omicidio Incontrera e i fermi nella notte
L’omicidio fatto di sangue, infatti, avrebbe potuto aumentare il rischio della commissione di delitti o di rafforzare la volontà degli indagati di darsi alla latitanza perché responsabili diretti o indiretti di tali omicidi o, comunque, per sottrarsi (anche) da eventuali ritorsioni.
Chi sono gli arrestati
Tra gli arrestati ci sono Salvatore il figlio di Giuseppe Incontrera, il consuocero Giuseppe Di Giovanni e Tommaso Lo Presti che era stato scarcerato nel 2020. la figlia di Incontera, ha sposato il figlio di Giuseppe Di Giovani, fratello dei boss detenuti Gregorio e Tommaso.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri Giuseppe Incontrera la vittima uccisa cinque giorni fa era il cassiere del clan di Porta Nuova. L’omicidio aveva creato gravi contraccolpi all’interno del mandamento. Bisognava cercare di fare in fretta per evitare altri delitti e altri morti.
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