Nuove rivelazioni e la presentazione di una chat telefonica questa mattina nell’udienza del processo per omicidio di Aldo Naro, il giovane medico ucciso nella discoteca Goa di Palermo il 14 febbraio 2015.
Le testimonianze
Tra i testimoni che hanno deposto in Corte d’Assise a Palermo, Alessia Cancila, che non conosceva personalmente Aldo Naro ma quella sera era nel tavolo accanto. Ha raccontato tra le lacrime di avere assistito a una scena drammatica: ha visto infatti un ragazzo con il viso truccato di bianco finire con la testa sotto a uno dei tavolini del privè. Secondo la testimone, diverse persone hanno colpito con violenza il ragazzo nella parte superiore del corpo. La teste ha affermato inoltre che la vittima, con il capo reclinato da un lato e i piedi penzoloni, è stata sollevata di peso e trascinata fuori dal privè da due persone.
Depositata trascrizione chat whatsapp
Nel corso dell’udienza gli avvocati di parte civile Salvatore Falzone e Antonino Falzone hanno depositato la trascrizione di una chat whatsapp in cui una delle ragazze presenti quella sera nel privè, Valeria Picciolo, scriveva: “è stato scannato dai buttafuori. Sti porci. Devono prendersi le loro responsabilità”.
Anche la Picciolo è stata sentita questa mattina in Corte d’Assise. In effetti, nel corso della sua deposizione, la teste ha confermato tale circostanza specificando di aver visto la vittima aggredita da più soggetti vestiti con bomberini, cappellini e felpe con cappuccio di colore scuro. La teste ha affermato inoltre di avere visto per terra il ragazzo “chinato sul fianco sinistro che si proteggeva il viso con i pugni chiusi mentre uno dei buttafuori gli sferrava con violenza due calci che lo colpivano sia sul fianco destro che nella parte superiore
tra il collo e il volto”.
Ha infine riferito un particolare determinante per l’identificazione di uno dei possibili assassini di Aldo Naro: “Ricordo distintamente che nel momento in cui veniva sferrato il
calcio un bagliore ha attirato la mia attenzione”. Il riferimento sembrerebbe alle scarpe con striscette rifrangenti calzate quella sera da uno degli addetti alla sicurezza. Dalle testimonianze è emerso anche che la fidanzata di Aldo Naro, riconosciuta come la ragazza con i capelli biondi e lisci, era presente al momento dell’aggressione.
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