Si è svolto oggi il sit-in della Cgil Palermo e della Fp Cgil Palermo in difesa degli operatori sanitari aggrediti nei giorni scorsi in diversi presidi ospedalieri di Palermo e provincia. L’iniziativa si è svolta davanti al Pronto soccorso del Civico, teatro degli ultimi due episodi, per manifestare solidarietà agli operatori sanitari.
All’assemblea è intervenuto anche Angelo Rocca, l’infermiere di 50 anni colpito da una guardia giurata per difendere la dottoressa che aveva preso in cura la figlia. “Queste scene si ripetono quotidianamente nei pronto soccorso, con i pazienti che attendono per ore e i parenti che vanno in escandescenza – ha detto Rocca, raccontando le fasi dell’aggressione – C’è stato un tentativo di aggressione prima di alcuni operatori sanitari e poi un secondo tentativo da parte di altri parenti che hanno tentato di aggredire una dottoressa. Io l’ho difesa e ci siamo dovuti rinchiudere in un luogo sicuro”.
“Bisogna andare avanti – ha aggiunto Rocca – Il lavoro è questo, dobbiamo accettarlo. Ho avuto un momento di sconforto ma poi quello che è successo si dimentica e si supera. Servirebbe un sistema di medici di base efficiente: spesso arrivano al pronto socorso tanti codici verdi di competenza del medico curante. E questo ingolfa l’attività nostra. Solo dopo ho saputo che il mio aggressore era una guardia giurata”.
Al sit- in sono intervenuti il segretario generale della Funzione Pubblica Giovanni Cammuca, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario nazionale Fp Cgil Federico Bozzanca, medici, imfermieri e personale tecnico dell’ospedale Civico. Per quanto riguarda la sorveglianza, Cgil e Fp hanno chiesto di riorganizzare il servizio di sicurezza in ttutti gli ospedali cittadini.
“Al pronto soccorso del Civico ci sono solo due vigilantes per un’utenza di 300 accessi al giorno. Occorre ripristinare i posti di polizia nei pronto soccorso – hanno detto Campo e Cammuca – Serve un nuovo piano per l’occupazione per tutto il pubblico impiego, non solo per il personale della sanità. Bisogna rialzare il rapporto tra Pil e spesa sanitaria, se non vogliamo che, con la dinamica regressiva in corso, scenda al di sotto della soglia del 6,4 che l’Organizzazione Mondiale della Sanità individua come livello minimo per evitare ripercussioni negative sull’aspettativa di vita dei cittadini. E bisogna riorganizzare la rete dei servizi di assistenza sanitaria nel territorio per la prevenzione, la cura e la riabilitazione. A noi mancano i due terzi di questa rete”.
Ha aggiunto Federico Bozzanca, segretario nazionale Fp Cgil: “Vogliamo testimoniare solidarietà a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che subiscono quotidianamente attacchi di varia natura. In questo caso, a Palermo, ci troviamo in una situazione di assoluta emergenza. Occorre riorganizzare i servizi sanitari a livello territoriale, regionale e nazionale ma c’è bisogno soprattutto di assumere personale. Spesso i disseservizi non sono figli di una disorganizzazione ma di una carenza di organico”.
E il tema della maggiore sicurezza dei nosocomi è al centro delle richieste dei lavoratori che domani andranno al voto per le elezioni delle Rsu nella Funzione Pubblica del 17,18,19 aprile.
“Negli ospedali – continua Cosimo Riccobono, tecnico iperbarico, candidato Rsu per la Fp Cgil – in molti reparti si lavora in condizioni di stress, con organici sottodimensionati e lavoratori esposti alle aggressioni senza nessuna protezione. Se scoppia un conflitto con qualcuno, che avrà pure le sue ragioni, l’operatore sanitario si trova esposto in prima persona a dover gestire una situazione di difficoltà oltre le funzioni del suo ruolo”. Anche Giuseppe Caiòlo, un altro degli infermieri del Civico aggrediti in questi giorni, è in lista per la Fp Cgil. Al sit-in di solidarietà della Cgil ha partecipato anche Vincenzo Occorso, vice presidente dell’Ordine degli infermieri.
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