Il ministro per il Sud Mara Carfagna illustra l’operazione “estate sicura” che prevede il potenziamento delle strutture in sei regioni. In Sicilia il nuovo presidio sorgerà a Montemaggiore Belsito, in provincia di Palermo.

Carfagna “Vogliamo ridurre al minimo il rischio di un’altra estate di roghi”

“Vogliamo ridurre al minimo il rischio di un’altra estate di roghi nelle aree interne, dando risorse ai Comuni per la manutenzione dei boschi, la vigilanza, gli interventi di prevenzione e di pronto intervento e costituendo sei nuovi presidi dei Vigili del Fuoco in altrettante località strategiche per il contrasto agli incendi”. Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna spiega l’operazione “estate sicura”.

Cosa prevede il piano

Il piano destina 20 milioni di euro al potenziamento delle strutture dei vigili del fuoco in 6 regioni e 40 milioni ai comuni di tutte le 72 aree interne italiane, che riceveranno in media 550mila euro ciascuna e potranno così finanziare progetti per vasche di rifornimento idrico, vie di accesso e tracciati spartifuoco, attività di pulizia e manutenzione delle aree periurbane, aree di atterraggio degli elisoccorsi.

“Ora ci sono i mezzi per rafforzare prevenzione e rapidità interventi”

“Troppe volte abbiamo visto Vigili del Fuoco e volontari lottare quasi a mani nude contro il fuoco – continua Mara Carfagna – per difendere le abitazioni, gli allevamenti e i campi. Ora ci sono i mezzi sia per rafforzare la prevenzione sia per aumentare la rapidità degli interventi e quindi limitare il pericolo di roghi di larga portata”.

I sei nuovi presidi saranno finanziati con risorse tra i 3 e i 4 milioni di euro circa. Sorgeranno a Montereale (L’Aquila); Viggianello (Potenza); Santo Stefano in Aspromonte (Reggio Calabria); Roscigno (Salerno); Villagrande (Nuoro) e Montemaggiore Belsito (Palermo). Entro giugno si procederà ad opere che garantiscano l’operatività estiva, poi i progetti verranno maggiormente strutturati.

Il vertice per la prevenzione incendi convocato da Musumeci

Nei giorni scorsi il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha tenuto a Palazzo Orléans una riunione operativa con i vertici regionali del corpo forestale e dei vigili del fuoco per la prevenzione antincendio. Presenti, fra gli altri, all’incontro l’assessore all’Ambiente, Toto Cordaro, il direttore regionale dei pompieri, Ennio Aquino, i dirigenti generali del dipartimento Sviluppo rurale, Mario Candore, della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, e del comando del corpo forestale, Giovanni Salerno.

E per definire al meglio le competenze, nei prossimi giorni la Regione firmerà una convenzione specifica che prevede l’impiego, da parte dei vigili del fuoco, di dieci squadre aggiuntive di pronto intervento, da dislocare nelle province dell’Isola, oltre a personale specializzato nel coordinamento delle attività da destinare alla sala operativa regionale.

Nel corso del vertice, Musumeci ha chiesto inoltre che “squadre speciali” dei pompieri vengano destinate, nei mesi estivi, nelle isole minori, dove non esiste un presidio dei pompieri: Favignana, Ustica e Vulcano, in quest’ultimo sito per specificità non strettamente legate all’antincendio.

“Sicurezza è tema prioritario”

“Per il mio governo – ha detto il presidente della Regione – questo della sicurezza è un tema prioritario, sul quale non intendiamo fare un passo indietro”.

Tra gli altri argomenti affrontati anche quello relativo al personale dei pompieri in servizio in Sicilia.

“Tremila uomini – ha detto Musumeci – sono troppo pochi per un’Isola grande come la nostra. In caso di necessità immediata, quanto tempo ci vorrebbe perché colonne mobili arrivino in aiuto da altre regioni? Questo è un problema del quale parlerò personalmente con il ministro dell’Interno. Non si possono utilizzare per la Sicilia gli stessi parametri applicati alle altre regioni della Penisola. E non è pensabile che nelle nostre isole minori debbano essere le finanze della Regione a garantire la presenza dei pompieri nel periodo estivo. Serve che il governo centrale assicuri un presidio per tutto l’anno, magari con reclutamento dei vigili limitato agli abitanti del luogo, come già avvenuto trent’anni fa con una legge speciale”.

Durante il vertice si è parlato anche di prevenzione, con l’impiego degli operai forestali già dal 26 aprile.