“L’inchiesta è iniziata quando un progettista della Gesap ha presentato una denuncia alla Polaria. Volevano che firmasse un progetto realizzato da altri.
Il tecnico si è rifiutato ed era stato licenziato con un espediente. Adesso è stato riassunto”. Lo ha detto il capo della squadra mobile di Palermo Rodolfo Ruperti nel corso della conferenza stampa alla quale ha preso parte il dirigente della sezione anticorruzione Silvia Como e Vittorio Gusmano dirigente della Polaria dello scalo aereo del Falcone Borsellino.
“Il danno per la Gesap è stato di undici milioni di euro”, ha detto in conferenza stampa Rodolfo Ruperti, capo della squadra mobile di Palermo.
“Erano due gli artifici messi in campo: gli incarichi di progettazione venivano parcellizzati in modo da abbassare il tetto previsto dalla legge per gli appalti e fare gli affidamenti in via diretta, senza le necessarie gare pubbliche.
Ad esempio la progettazione della hall arrivi di Punta Raisi venne spacchettata in 117 progetti, poi affidati in via diretta. Solo 8 progetti sono stati completati”.
E dire che la società aveva i progettisti “La Gesap aveva le risorse interne per fare i progetti – afferma Silvia Como dirigente della sezione anticorruzione della squadra mobile – invece gli incarichi venivano dissimulati con l’assegnazione di consulenze”. “Nell’ultima gestione di Gesap – aggiunge il capo della Mobile – c’è stata collaborazione alle indagini”.
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