Divieto di vendita di qualsiasi bevanda in bottiglie di vetro. Dopo l’aggressione alla polizia lo scorso 1 giugno conclusa con un colpo di bottiglia in testa ad un poliziotto e la denuncia di 4 persone una settimana dopo, il sindaco di Palermo emana una nuova ordinanza sulla falsa riga di quelle anti covid19, per colpire la movida

Nuova ordinanza del sindaco

Orlando ha firmato la sua nuova ordinanza, la numero 92 del 2021,  valida sull’intero territorio comunale dal 12/06/2021 e fino al 31/07/2021 compreso e nei giorni e negli orari di seguito indicati: 12, 13, 18, 19, 20, 25, 26, 27 giugno 2021 e 2, 3, 4, 9, 10, 11, 16, 17, 18, 23, 24, 25 e 31 luglio 2021 dalle ore 21:00 alle ore 07:00.

Divieto di vendere bibita in bottiglia

Dispone il divieto assoluto di somministrare e vendere per asporto bevande di qualsiasi natura in bottiglie di vetro o altri materiali il cui utilizzo improprio risulta idoneo a minacciare la incolumità personale, anche dispensate dai distributori automatici.

La somministrazione deve avvenire in bicchieri di carta nei quali le bevande devono essere versate direttamente da chi effettua la fornitura o vendita.

Per la vendita delle bevande già confezionate in contenitori in plastica, è imposto l’obbligo, per l’esercente, di procedere preventivamente all’apertura e rimozione dei tappi dei contenitori stessi.

Viene fatto altresì divieto di utilizzo di bottiglie di vetro o altri materiali il cui utilizzo improprio risulta idoneo a minacciare la incolumità personale, per il consumo di bevande nelle aree pubbliche e aperte al pubblico.

Resta possibile consumare dentro i locali

E’ sempre consentita la somministrazione e la conseguente consumazione di bevande di ogni tipo in contenitori di vetro o di ogni altro materiale, se il consumo avvenga all’interno dei locali e delle aree del pubblico esercizio o nelle aree pubbliche esterne, di pertinenza dell’attività, legittimamente autorizzate all’occupazione di suolo pubblico.

Multe fino a 5000 euro

La violazione delle suddette disposizioni è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 500 euro a 5.000 euro.

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