Dopo le pesanti accuse rivolte sabato nei confronti di Confindustria, accusata di far parte di “un nuovo sistema politico-mafioso”, Leoluca Orlando è pronto a confermare le sue parole in commissione Antimafia.

“Avere una sede giudiziaria in cui potere confermare le posizioni che ho espresso in altre sedi – ha spiegato Orlando – come la commissione parlamentare sulle Ecomafie e davanti all’Anac, per me ormai è diventata una cosa normale”.

Confindustria Sicilia e Palermo hanno subito querelato il sindaco di Palermo. “Non mi ha stupito la convocazione – a margine di un convegno organizzato all’Ismett. – Le querele di Confindustria non mi spaventano. Sono stato querelato da Francesco Paolo Alamia e dal figlio di Ciancimino, in entrambi i casi sono state archiviate le querele”.

Sabato scorso Orlando ha rivolto le sue accuse agli industriali nel corso di due diversi eventi istituzionali a Palermo in ricordo di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo: sul luogo del duplice omicidio e al teatro Biondo (proprio alla presenza della presidente della commissione nazionale Antimafia Rosi Bindi.   Il primo cittadino di Palermo ha parlato  in particolare di “gestioni private e scellerate di cosiddetti confindustriali antimafiosi”.