Non ha sconfessato l’orrore raccontato la prima volta alla procuratrice per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna.

Nel corso dell’interrogatorio durato sei ore a Roma nell’istituto dove si trova rinchiusa non ha mostrato nessun pentimento ed è consapevole di quanto accaduto nella villetta di Altavilla Milicia dove sono morti la madre e i suoi due fratelli nel corso di un esorcismo. Un lungo confronto tra la ragazza di 17 anni figlia di Giovanni Barreca e nella sezione femminile dell’istituto penale per i minorenni di Roma.

La ragazza è stata sentita alla presenza di uno psicologo e del suo difensore Carmelo Salamone. Nel corso delle varie domande non è apparsa distrutta per quanto successo e per l’orrore a cui ha assistito in questi giorni di febbraio nella villetta di casa. Forse è scattato un meccanismo di difesa.

Ha risposto alle domande della procuratrice ma per ora gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo su quanto ha detto. Ad aprile verranno sentiti anche i tre maggiorenni indagati per il triplice delitto: Giovanni Barreca, padre della ragazza, Massimo Carandente e Sabrina Fina la coppia di fanatici religiosi che secondo le indagini avrebbero preso parte al rito e al massacro. I due si professano innocenti e per questo vogliono essere sentiti dai magistrati per chiarire la loro posizione.