Nel giorno degli interrogatori di garanzia per il secondo gruppo di stupratori di Palermo, quelli arrestati venerdì scorso per la violenza di gruppo ai danni di una ragazza diciannovenne, scoppia la bolla social dei profili fake e della caccia ai video. La giovane si trova in una comunità protetta ma intanto sui social compaiono video di difesa di uno degli arrestati e soprattutto parte la caccia al video dello stupro. Su Telegram nascono gruppi privati e c’è perfino chi offre soldi per poter vedere il filmato girato dagli stupratori
Ragazza in comunità protetta
Si trova in una comunità protetta la 19enne palermitana vittima dello stupro del 7 luglio corso per il quale sono stati arrestati 6 giovani e un minorenne. La ragazza è stata allontanata per tenerla al sicuro sia da eventuali propositi di vendetta che si erano palesati durante le intercettazioni da parte di alcuni degli indagati, sia per proteggerla dalle polemiche che impazzano a Palermo.
Il minorenne e il ricorso contro la scarcerazione
In una comunità, ma rieducativa, si trova invece il minorenne del branco scarcerato dal Gip dopo aver confessato e per il quale la Procura ha però annunciato ricorso ritenendo insufficiente proprio l’invio in comunità.
Confermati, invece, gli arresti per altri due giovani arrestati che si sono difesi sostenendo che il rapporto con la ragazza fosse consensuale. Una tesi alla quale gli inquirenti non hanno creduto.
Il profilo “difensivo”
Mentre uno degli indagati scoppia in lacrime durante l’interrogatorio di garanzia compare un profilo Tik Tok a nome di uno degli indagati, Cristian Maronia, nel quale, negli ultimi giorni, sono stati postati ben sei video che si dice essere stati girati prima dell’arresto di venerdì scorso, nei quali il ragazzo racconterebbe la sua versione sostenendo di essere stato trascinato dagli amici. Due le ipotesi: che si tratti di video postati da amici o parenti visto che il giovane è in carcere oppure che si tratti di profili fake e video contraffatti ipotesi, quest’ultima, privilegiata dalla comunità dei blogger italiani e tenuta in seria considerazione anche dagli investigatori
La caccia al video su Telegram
Ma il vero orrore social è su Telegram dove si è scatenata la caccia al video dello stupro. Sono nati due gruppi privati su video ragazza Palermo. Uno conta 10mila iscritti e un secondo ne ha ben 27mila. E sui social c’è anche chi offre soldi per vedere il video. Una caccia ai filmati girati dagli stupratori con i telefonini che accendono le fantasie di una quantità impressionante di maniaci che popolano la rete del dark web ma anche quella in chiaro, dando vita ad una caccia già nel mirino della polizia postale
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