Grandi disagi per i pazienti dell’ospedale Civico di Palermo che devono effettuare la risonanza magnetica.
L’unica apparecchiatura in grado di eseguire l’esame nel nosocomio, e che si trova al pronto soccorso, infatti, è di nuovo guasta da venerdì scorso.

Il risultato è che i pazienti che devono eseguire urgentemente l’esame, vengono ‘dirottati’ all’Ismett o in altri ospedali. Tutti gli altri, in lista di attesa, dovranno aspettare ancora più tempo o rivolgersi ai privati.

Come scrive Repubblica Palermo, al Civico ci sono altre due apparecchiature in grado di effettuare la risonanza magnetica, costate circa 500mila euro complessivamente, ma rimaste chiuse negli scantinati.

Eppure, entrambe le risonanze avrebbero dovuto essere attivate entro giugno. Lo avevano detto i vertici del Civico ascoltati in commissione Sanità all’Ars lo scorso maggio.

Ancora a Repubblica Palermo il manager dell’ospedale, Roberto Colletti, assicura: “Il pezzo mancante per riparare la Risonanza del Pronto soccorso arriverà domani e rimetteremo subito la macchina in funzione”.

Una situazione che ha fatto tornare all’attacco i sindacati Uil Fpl, Anaao Assomed, Cimo, Ugl e Ussmo che puntano il dito contro i tempi lunghi di attesa per la riattivazione della seconda risonanza magnetica ricordando che sono trascorsi 16 mesi da quando l’apparecchio, smontato, è stato trasferito in un altro padiglione “e di cui si sono perse le tracce”.

Quello dell’ospedale Civico con le proprie risonanze magnetiche non è stato, recentemente, un rapporto per così dire idilliaco.
Esistenti ma non funzionanti, il problema si protrae da maggio 2018, quando la commissione Sanità all’Ars aveva inviato gli ispettori per capire quando sarebbero stati attivati i due macchinari imballati.

In quella occasione il manager del Civico Roberto Colletti aveva assicurato agli ispettori della Regione che entro giugno 2019 sarebbe stata attivata la Risonanza magnetica trasferita dal reparto di Oncologia alla Neurochirurgia e la Risonanza magnetica pediatrica dell’ospedale dei Bambini, acquistata nel febbraio del 2016 e mai entrata in funzione.

“Nulla di tutto questo è successo – dicono di i sindacati – Nessuna delle risonanze è stata a tutt’oggi attivata. L’unica macchina attiva, sottoposta a grande usura per la sproporzionata mole di lavoro, conosce ripetuti guasti con conseguente inginocchiamento dell’intera attività assistenziale”.

Ancora il manager del Civico, fa sapere che le altre due risonanze magnetiche verranno attivate nelle prossime settimane.

Non potendo smaltire la mole di richieste per effettuare le risonanze magnetiche, l’ospedale Civico avrebbe perso un milione di euro per prestazioni non eseguite. Calcoli che fanno infuriare le organizzazioni sindacali: “Tutto questo accade in un’azienda con un disavanzo di 61 milioni di euro dovuto quasi per intero a mancata erogazione di prestazioni sanitarie”.

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