Si è insediato a Palermo il comitato tecnico scientifico dell’osservatorio permanente sulle famiglie. Trova sede all’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ed è un organismo collegato alla Regione. Si tratta di uno strumento che consente all’Osservatorio di svolgere concretamente le funzioni ad esso affidate.

L’assessore Albano: “Funzione di proposte”

“Il tema della tutela e della valorizzazione della famiglia – dice l’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano – è al centro dell’impegno del governo regionale. La famiglia è una risorsa da valorizzare e in quest’ottica il comitato tecnico scientifico, che ha funzioni propositive e di attuazione del programma dell’osservatorio, risulta di grande importanza”.

Come è composto

Il comitato è composto da 5 esperti in materia di politiche familiari, sociali, giuridiche ed economiche, nominati dall’assessore. Si tratta di Gianfranco Amato, con le funzioni di direttore e membro di diritto dell’osservatorio permanente sulle Famiglie. Ci sono anche Tiziana Drago, Giuseppe Gennuso, Dario Micalizio e Sandro Oliveri. Inoltre, fa parte del comitato tecnico scientifico il dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Il comitato svolge la propria attività attraverso un’azione di coordinamento e partecipazione, che punta a favorire il confronto tra i diversi attori coinvolti. Quindi dalle istituzioni pubbliche alle parti sociali e alla società civile, impegnati nella programmazione e attuazione delle politiche e dei servizi per le famiglie.

Regolato da una specifica legge

Nello specifico, i compiti di questo organismo, regolati dall’articolo 18 della legge regionale 10/2003. Sarà chiamato a studiare e analizzare le situazioni di disagio, di devianza, di violenza, di monoparentalità. Quelle derivanti dal rapporto tra responsabilità familiari, impegni lavorativi e accesso ai servizi socio-educativo-assistenziali. Dovrà valutare l’efficacia degli interventi in favore delle famiglie realizzati dalla Regione, dagli enti locali, da altri enti, pubblici e privati, da gruppi e associazioni. Inoltre dovrà presentare agli organi regionali proposte sulla politica a sostegno della famiglia. Ma anche esprimere pareri in ordine ai provvedimenti concernenti gli strumenti regionali di programmazione sociale e sanitaria che abbiano interesse per la famiglia.

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