E’ stato condannato per pedofilia ed ha scontato la pena in carcere. Ed ora don Paolo Turturro, 67 anni, è tornato libero.
Vive al Borgo della pace fondato nelle campagne di Baucina (Pa), e celebra messa nelle chiese della diocesi. La Chiesa, infatti, come ricorda il Giornale di Sicilia che riporta la notizia, non lo ha mai sospeso a divinis, malgrado una condanna definitiva a tre anni.
Era parroco della chiesa di Santa Lucia al Borgo Vecchio. E proprio durante lo svolgimento del suo ministero Turturro è finito al centro di una vicenda di abusi sessuali nei confronti di minori.
La Cassazione ha confermato la condanna: fu accusato da due ragazzini che sostennero di essere stati abusati dal prete: uno con un bacio intimo, l’ altro con una violenza vera e propria.
Gli avvocati Ninni Reina e Vincenzo Gervasi riuscirono a dimostrare che la violenza quasi completa ai danni di un ragazzino era avvenuta un anno prima della contestazione, nel 1999 anziché nel 2000, e per questo il tempo trascorso fece venir meno il reato, grazie alla prescrizione.
Rimase in piedi un fatto che, nel secondo giudizio di appello, fu considerato di minore gravità. Il processo portato a una sentenza di colpevolezza.
Non sufficiente, però, secondo il Vaticano, per arrivare al più estremo dei provvedimenti, ossia la sospensione dall’esercizio del ministero sacerdotale e la riduzione allo stato laicale.
Turturro nel novembre 2014 è stato recluso nel carcere Ucciardone, proprio di fronte alla parrocchia che aveva retto per anni, e lì ha trascorso quindici mesi di detenzione.
Successivamente è stato affidato al Santuario di Monte Pellegrino e ora è tornato dal Borgo della pace, da lui fondato nelle campagne tra Baucina e Villafrati, dove opera la storica associazione Dipingi la pace, si svolge attività di accoglienza di gruppi, formazione, ritiri spirituali.
Padre Turturro continua a scrivere quasi quotidianamente i suoi pensieri e le sue poesie, che pubblica sul sito internet di Dipingi la pace o invia al suo lungo indirizzario mail.
Ma preferisce mantenere il profilo basso del silenzio. “La gente mi accoglie con affetto”, dice. “Io ho portato la croce in questi anni con la serenità che Dio è amore e perdono. Fino ad ora non ho incontrato nessuno che si mostrasse scandalizzato del mio ritorno. Ma ho scelto il silenzio”.
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