Il Palermo Calcio Popolare quest’anno si è allargato: la famiglia del “Genio” ha aggiunto la formazione dei giovanissimi provinciali guidati dal tecnico Ignazio Enea, membro anche della prima squadra. La rosa è composta interamente dai ragazzi di “Calciando in rete”, torneo che unisce moltissimi ragazzi palermitani dei centri aggregativi di diversi quartieri come: Zen, Cep, Ballarò, Brancaccio e Guadagna.

L’iniziativa è davvero nobile: regalare l’opportunità di partecipare a un torneo federale e inserire in una vera e propria squadra, tutti quei giovani che non ne avrebbero in altri modi, le possibilità economiche. Grazie al sostegno dei soci, infatti, il Calcio Popolare ha concesso alle famiglie bisognose l’opportunità di iscrivere gratuitamente i figli. Per alcuni è richiesta solo una quota di 10 euro mensili.

Praticamente nulla, se si considerano le cifre “monstre” che arrivano anche a 700 euro l’anno da parte di alcune scuole calcio.

Ha parlato a BlogSicilia una delle responsabili di Calciando in Rete, Mariangela Di Gangi: “Calciando in Rete è un torneo dei ragazzi dei centri aggregativi popolari di palermo, esiste piu di dieci anni. Per noi il calcio è educativo, grazie a questo sport riusciamo ad arrivare a tutti. Anche a quei giovani più “difficili”. La nostra è una rappresentativa di tutti i centri aggregativi che fanno parte del torneo”.

“Ciò che ci interessa sottolineare è che l’opportunità è gratuita. Per noi questa competizione e questa squadra rispondono alla necessità di offrire qualcosa ai ragazzini meno facoltosi che si vedono tagliati fuori dalle grosse cifre delle comuni scuole calcio”.

Ha parlato con noi anche l’allenatore della formazione, Iganzio Enea: “Gli obiettivi sono quelli di dare possibilità a questi adolescenti di essere parte di un gruppo, di una famiglia. Essere legati a un progetto che gli permette di sudare per una maglia. Io come allenatore, ho il compito di farli crescere come “ometti”. Li dirigo non da allenatore ma da educatore”.

“I risultati sono superflui, è solo una possibilità che vogliamo offrire. Un momento ricreativo che li possa allontanare dalle malignità della città. La squadra a parte due tre elementi non ha mai giocato a calcio a 11. Però abbiamo fatto due amichevoli e i ragazzi se la sono sempre giocata.

“Nell’ultima amichevole abbiamo addirittura vinto 6 – 1. Abbiamo avuto una crescita esponenziale. In poco tempo stiamo facendo davvero bene, ma questa è solo una nota, ed è ciò che conta meno nel nostro progetto”.