Parla Giovanni Troìa, il tecnico del Palermo Calcio Popolare (unica squadra in Sicilia ad essere gestita tramite l’azionariato popolare). In un’intervista che ha svariato su più temi, Troìa ci ha svelato un po’ di sogni nel cassetto e la sua maniera di gestire un gruppo che interagisce come una famiglia, con tanti sacrifici.

“Noi facciamo tanti sacrifici e ne abbiamo rispetto. Gestire ragazzi che non percepiscono un rimborso spese non è stato facile, soprattutto il primo anno. Col passare del tempo i senatori della squadra mi hanno aiutato. Quello che dico sempre ai giocatori – prosegue Troìa – è di onorare i nostri sforzi”.

“Io ad esempio, per allenare lascio la famiglia e i bambini tre volte a settimana di sera, in orari dove dovrei essere a casa. Talvolta fino a mezzanotte anche. Stessa cosa fanno i miei ragazzi, questi sacrifici vanno protetti e onorati la domenica”.

Sugli obiettivi stagionali: “Quest’anno non abbiamo lo stress delle scorse stagioni. Abbiamo visto che ci sono squadre preparatissime e noi proveremo a dargli fastidio. Non abbiamo nessun obbligo dalla società, tuttavia i ragazzi ci tengono molto e vogliono assolutamente vincere ogni partita“.

“La scorsa settimana abbiamo perso e 2-3 giocatori si sono messi a piangere, questo rende l’idea di che spogliatoio siamo: ci teniamo tantissimo e siamo una famiglia. Cerchiamo di mantenere comunque la tensione sempre alta, vedremo dove arriveremo a fine campionato”.

Troìa poi dice la sua sulle ambizioni future di tutto il movimento del Calcio Popolare: “Le ambizioni e i mezzi ci sono. Eccellenza o Serie D? Perchè no. Avere una squadra che gioca in questi campionati e interamente gestita dall’azionariato popolare sarebbe un assoluto fiore all’occhiello”.

“E’ chiaro che non è facile – precisa il tecnico -, bisognerebbe coinvolgere tante altre persone. Ma i mezzi ci sono e l’ambizione pure. Nonostante l’azionariato popolare sia un qualcosa di ancora inesplorato, abbiamo dei soci che lavorano a 360 gradi per far sì che tutto funzioni alla perfezione”.

“Noi abbiamo delle basi che ci stanno permettendo di andare avanti, con la consapevolezza che ci deve essere una struttura organizzativa in grado di non far mancare nulla ai giocatori, ben venga l’Eccellenza o anche qualcosa di più importante”.

Rapporto Calcio Popolare – Comune di Palermo: “Sarebbe bello se le istituzioni cittadine ci aiutassero. Magari con la creazione o la ristrutturazione di un luogo che possa essere la casa del Palermo Calcio Popolare. Purtroppo sugli impianti sportivi, la città è carente. Non ci sono campi dove si può associare un bel terreno e magari una palestra per differenziare il lavoro”.

“Per festeggiare l’arrivo del Natale organizzeremo una partita coi genitori anche delle giovanili, per rimarcare come il nostro progetto sia aperto a tutti e questo fa’ di noi una famiglia allargata. Sarà eccezionale, quale occasione migliore? Sarà all’insegna dello stare insieme e del bene sociale”.