“Con notevole ritardo, quasi a fine anno, arriva in consiglio comunale, l’elenco annuale delle opere, che avrebbero dovuto realizzarsi nel 2017 e che difficilmente quindi si faranno. Appare, tra l’altro, sconfortante, il quadro economico che emerge dall’analisi dell’elenco delle opere pubbliche del comune di Palermo”.
Lo denuncia Nadia Spallitta, portavoce cittadina dei Verdi che spiega: “In primo luogo, si registra la totale assenza di propensione all’investimento e si privilegiano in modo totale le spese correnti. Infatti, se da un lato si nota che il fabbisogno cittadino di opere pubbliche (parcheggi, scuole, biblioteche, centri urbani, impianti, piste ciclabili, area verde, etc) è pari a circa 4miliardi e 100milioni, sono coperti finanziariamente e sono inseriti nell’elenco annuale, interventi solo per 70milioni (nel 2016, de resto, sono stati spesi solo 30milioni per investimenti). Circa il due percento dell’effettive necessità della città. Nessuna opera di rilievo verrà realizzata nel 2017, con un ritardo ed una contrazione della spesa, che contribuiscono ad indebolire complessivamente l’economia locale”.
“Tra l’altro – prosegue Spallitta – il mancato utilizzo di fondi europei e l’assenza di una programmazione più incisiva, rendono quasi irrilevanti gli investimenti (il cinque percento del bilancio circa), rendendo fragili a mio avviso, le scelte di politiche economiche di chi governa. Tra le voci dell’elenco annuale, stupisce poi, la presenza di azioni, cosiddette di pronto intervento, rivolte per lo più alla manutenzione dei beni pubblici che dovrebbero essere caratterizzate per l’imprevedibilità e l’urgenza e che invece sono inseriti nell’ambito di una programmazione ordinaria”.
“Quasi tutti gli investimenti del resto – conclude Spallitta – riguardano la manutenzione degli edifici ed appare anche limitato a pochi milioni di euro, l’attuazione del PON metro (destinato alla riqualificazione degli impianti di illuminazione e dei punti luce). Inoltre, buona parte delle opere inserite nell’attuale piano triennale ed elenco annuale, non essendo state realizzate, vengono reiterate, nel corso del tempo. Ad esempio, si parla del recupero del baglio Mercadante da circa 20 anni. Ed ancora, la piazza principale dello Zen, versa in una condizione di inaccettabile degrado da quasi 40 anni. Si parla degli stessi parcheggi, delle stesse scuole, degli stessi impianti, stessi restauri, delle stesse tipologie di interventi. In altre parole, il programma triennale delle opere pubbliche di Palermo è lo specchio dell’immobilismo, che caratterizza l’economia ed impedisce un sano e regolare sviluppo del territorio”.
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