Una sala Pier Santi Mattarella di Palazzo dei Normanni gremita di poliziotti, istituzioni dal Capo della polizia Franco Gabrielli al questore di Palermo, Renato Cortese e alla moglie di Antonio Manganelli.
”Ringrazio il sindaco che ha fatto propria la nostra iniziativa – sottolinea dice il questore Renato Cortese – di intitolare una via a Palermo. Il ricordo personale è legato ai successi investigativi quando lui guidava la questura. Manganelli è stato un demiurgo della polizia di Stato. Un’istituzione che ha coinvolto i cittadini non tralasciando il settore della comunicazione”. La figura del prefetto Antonio Manganelli, scomparso il 20 marzo 2013 è stata da sempre legata a doppio filo con Palermo. Manganelli è stato Questore dal 1997 al 17 ottobre 1999.
“Antonio Manganelli ha lasciato un senso di mancanza, di vuoto. Siamo stati ingiustamente puniti perché Antonio si è ammalato e gli ultimi tempi della sua vita, nonostante il suo attaccamento alla vita combatteva una battaglia più grande. Per me è sempre stato il senso di una incompiuta”.
Lo ha detto il Capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, in occasione della cerimonia di intitolazione ad Antonio Manganelli di una parte di piazza Vittoria vicino la questura di Palermo.
“Avendolo conosciuto e apprezzato, immaginavo che rappresentasse il momento di svolta, nella nostra amministrazione – ha proseguito Gabrielli – Una rivoluzione che aveva già cominciato, ma che gli è stato preclusa per la malattia. Sono contento che il sindaco Leoluca Orlando abbia preso questa decisione di intitolare una piccola piazza a Manganelli perché Manganelli era molto affezionato alla città”.
”C’è uno sforzo importante del gruppo che sta seguendo questa vicenda che da anni sta lavorando ininterrottamente. Purtroppo, ci sono personaggi che hanno saputo gestire la loro latitanza in maniera sofisticata e perversa, ma qualora Matteo Messina Denaro sia ancora tra noi sicuramente lo prenderemo”. Così il capo della Polizia Franco Gabrielli, a Palermo.
“Dire che nelle nostre città non ci sia un problema che attiene a fenomeni criminali sarebbe come non riconoscere la realtà delle cose. Noi riscontriamo da tempo che, a fronte della sicurezza rilevata, quella statistica, che dà indici confortanti, c’è invece da parte dei cittadini una percezione di insicurezza sulla quale dobbiamo lavorare. Credo che nel nostro Paese passi significativi ne siano stati fatti.
La stessa Palermo di oggi non è quella che ha conosciuto Antonio Manganelli. La battaglia è ancora significativa, ma credo che lo sforzo, l’abnegazione degli uomini e delle donne di polizia sia particolarmente significativa”. Così il capo della Polizia Franco Gabrielli, a Palermo, a margine della cerimonia di intitolazione, del tratto di piazza Vittoria prospiciente la sede della questura al prefetto Antonio Manganelli.
“Siamo in democrazia. La classe politica non è oggetto di riffe o lotterie, ma espressione di un voto popolare. I temi della qualità delle classi politiche, rispettano in maniera proporzionale quelle che sono le espressioni della società civile”. Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli, a Palermo, a Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, rispondendo a una domanda, sulle inchieste che interessano alcuni dei neo deputati eletti in Sicilia.
Commenta con Facebook