“Abbiamo atteso questa partita come un segno. Un segno di ripresa. Ed invece anche nel calcio restiamo in serie B. Del resto ormai Palermo è una città di serie B. Tanti giovani che vanno via. Servizi davvero improponibili. Condizioni delle strade penose. Infrastrutture inestistenti. Andate a chiedere cosa pensano veramente gli addetti del settore turistico sulla tanto decantata Palermo capitale della Cultura e le manifestazioni che ruotano attorno.

Non c’è stata alcuna programmazione. E’ tutto lasciato al caso e alle parole di un sindaco ormai anni luce dalla città che non lo capisce più.

Non oso pensare a cosa succederà domani in viale Regione Siciliana con il ponte Corleone chiuso in parte. In sei anni di amministrazione Orlando non si poteva pensare prima. In sei anni non si è stati capaci di fare un progetto per rifare il ponte Corleone così come fatto per quello in Corso dei Mille? Adesso anche il Palermo non ci ha dato quella gioia sperata. Spesso lo sport ha avto il merito di fare da volano di tutto entusiasmo compreso. Ed invece dopo la batosta di ieri restiamo molto depressi”.

E’ l’analisi di un tifoso a caldo dopo la batosta di Frosinone. Sono tantissimi i commenti dello stesso tenore. Delusione amarezza per un risultato che tanti temevano. Il solito Palermo che fa infiammare e poi si sgonfia davanti al traguardo. E’ successo mille volte e i tifosi lo sanno.

Purtroppo per i tifosi rosa nero è il Frosinone è la terza squadra promossa in Serie A dopo Empoli e Parma: i ciociari battono 2-0 il Palermo (Maiello al 52′, Ciano al 96′), un risultato che dopo la sconfitta di misura dell’andata vale la promozione; sarà il secondo campionato in massima divisione dopo quello del 2015/16.

La promozione sfuggita nel finale da psicodramma col Foggia viene così riacciuffata tramite i play-off. Grave scorrettezza della panchina frusinate nel recupero.

L’EPISODIO DISCUSSO. Farà discutere e molto l’arbitro, il signor La Penna di Roma, che fatica molto a tenere in mano in match (estrae il giallo a 3 giocatori per squadra nel primo tempo) e infine pasticcia in un episodio: al 63′, dopo un fallo su Coronado di Brighenti, assegna in un primo momento la punizione dal limite, poi il rigore ed infine torna nuovamente sui suoi passi e decreta la punizione.

Il fallo sembra essere sulla linea, che è parte dell’area: sarebbe dunque rigore. In assenza del supporto del VAR, non è possibile chiarire definitivamente e anche dopo diversi replay rimane un residuo di dubbio, l’impressione è tuttavia che sarebbe stato corretto concedere la massima punizione.

Ne nasce un gran marasma, Nestorovski cade (accentuando probabilmente gli effetti di un contatto), espulso dalla panchina il difensore Dawidowicz (che era uscito per infortunio al 7′).

ROSANERO TROPPO CONTRATTI. Il Palermo ha giocato a lungo contratto, specie fino al goal: è apparso essere condizionato dal risultato dell’andata e dalla prospettiva di poter essere promosso con uno 0 a 0, finendo col produrre troppo poco.

Anche dopo lo svantaggio però la squadra di Stellone, come svuotata, non crea grandi pericoli: arriverà infine il raddoppio dei ciociari in contropiede, in pieno recupero.

SCARSA SPORTIVITÀ. Nel recupero i giocatori della panchina del Frosinone hanno lanciato palloni in campo per fare fermare le azioni di attacco del Palermo.

LE RETI. Delizioso piatto da oltre 20 metri che si va ad infilare quasi all’incrocio dei pali: questa marcatura di Maiello (lasciato colpevolmente liberissimo di tirare) sarebbe bastata per tornare nella massima serie.

In pieno recupero, con il Palermo riversato tutto in avanti alla disperata ricerca del pareggio, Kone prende palla e lancia Ciano che infila dal limite Pomini.

L’INVASIONE. Il pubblico del bellissimo stadio Benito Stirpe non trattiene la gioia ed invade il campo prima del triplice fischio. Si arriva con un pizzico di fatica a riportare un minimo di ordine, la squadra di casa probabilmente se la caverà con una multa.

Ma il fischio finale non sembra essere nemmeno arrivato.

L’ALTRO PLAY-OFF. Si giocava stasera anche la finale in gara unica per la promozione in Serie B: il Cosenza batte il Siena 3-1 e raggiunge nella categoria cadetta Livorno, Padova e Lecce.