Palermo ritrova uno dei suoi luoghi più cari: la Cappella di Santa Rosalia, all’interno della Cattedrale, è tornata al suo antico splendore dopo un attento restauro. E non poteva esserci giorno più simbolico per riconsegnarla alla città: quello dedicato alla Patrona, la “Santuzza” che da secoli veglia sui palermitani.
Un’emozione profonda ha attraversato fedeli e comunità, sintetizzata nelle parole dell’arcivescovo Corrado Lorefice: «L’amore, l’affetto è tutto nella presenza che Rosalia esercita nel cuore dei palermitani e si concentra in questa cappella, dove fedeli e pellegrini vengono ad omaggiarla».
Un gioiello ritrovato
La Cappella di Santa Rosalia occupa un posto centrale nella devozione cittadina e custodisce l’Urna con le reliquie della Santa, rinvenute nel 1624 sul Monte Pellegrino e considerate miracolose per aver liberato Palermo dalla peste. Da allora, la giovane eremita è divenuta il cuore spirituale della città e la sua cappella, realizzata in stile barocco, un luogo di pellegrinaggio e preghiera.
Con il passare del tempo, tuttavia, interventi poco rispettosi avevano alterato l’assetto originario. Il restauro, guidato da Alberto Trapani, ha restituito autenticità all’ambiente, eliminando superfici occultate negli anni Cinquanta e riportando alla luce l’originaria armonia architettonica.
«Abbiamo rimosso le stratificazioni successive per restituire la Cappella al suo assetto originario» ha spiegato Trapani. E con emozione ha aggiunto: «È stato un onore enorme partecipare a questo lavoro».
Il legame con la città
La restituzione della Cappella non è solo un intervento di recupero artistico: è anche il rinnovarsi di un legame secolare. «Quest’opera conferma la devozione e la vicinanza della Chiesa e della comunità palermitana alla Santuzza» ha dichiarato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sottolineando il valore identitario di questo luogo.
La cerimonia inaugurale ha alternato momenti istituzionali e spirituali: i saluti di mons. Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale, la presentazione tecnica di Trapani, e il contributo storico-artistico della professoressa Maria Concetta Di Natale, che ha ricordato come la Cappella e l’Urna rappresentino non solo simboli religiosi, ma anche un patrimonio culturale di straordinaria importanza.
Un ritorno solenne
Il momento più atteso è stato la benedizione della Cappella, presieduta dall’arcivescovo Lorefice, seguita dal rientro dell’Urna con le reliquie, accompagnata dalla Confraternita di Santa Rosalia ai Quattro Coronati. Un gesto che ha suggellato la riconsegna ufficiale del luogo sacro alla città.
A concludere la celebrazione, l’Inno di Santa Rosalia eseguito dal Coro della Cattedrale, diretto dal maestro Mauro Visconti, che ha avvolto i presenti in un’atmosfera di commozione e gratitudine, come un abbraccio collettivo alla “Santuzza” amata da tutti i palermitani.






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