Palermo tra le città più digitali d’Italia secondo l’”Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata da FPA, società del gruppo Digital360, per Deda Next, nuovo nome di Dedagroup Public Services, realtà impegnata ad accompagnare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e delle aziende di pubblico servizio, e presentata oggi a FORUM PA 2022 nel corso del convegno “PA digitale 2026: la maturità digitale dei Comuni rispetto agli obiettivi del PNRR”.
L’indagine sui Capoluoghi italiani
L’indagine analizza il grado di maturità digitale dei 110 comuni italiani e assieme a Palermo sono 41 le città che nel 2022 hanno raggiunto un livello “buono” di maturità digitale, ben 25 in più rispetto alle 16 dello scorso anno. Di queste, 10 ottengono il punteggio più elevato in tutti e tre gli ambiti analizzati (Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Lodi, Milano, Modena, Padova, Pisa e Roma Capitale), evidenziando un interessante mix dimensionale e geografico.
Si riduce il gap
Rispetto allo scorso anno si riduce il numero di Comuni collocati nelle fasce inferiori: quelli in fascia medio-alta passano da 50 a 42, quelli in medio-bassa da 36 a 25, quelli a livello più basso da 8 a 2. I miglioramenti si riflettono anche in una mitigazione delle differenze tradizionalmente legate a fattori strutturali quali collocazione geografica e dimensione dell’ente. Anche se, a livello generale, questi fattori hanno ancora un loro peso. Nella fascia medio-bassa si registra ancora una prevalenza di città appartenenti al Mezzogiorno (15 su 25) e di realtà di piccole dimensioni (14 su 25), ma queste differenze si attenuano.
Palermo tra le città più mature
Tra le 41 città con i livelli più alti di maturità, pur nel quadro di una netta prevalenza delle realtà settentrionali (12 sono localizzate nel Nord-ovest, 15 nel Nord-est), figurano anche 7 città del Centro-Italia e altrettante realtà appartenenti a Regioni del Mezzogiorno: Bari, Cagliari, Catania, Lecce, Palermo, Pescara e Vibo Valentia. Inoltre, tra le 41 città in fascia più alta si trovano anche 7 realtà di piccole dimensioni: Cuneo, Lecco, Lodi, Rovigo, Siena, Verbania e la già citata Vibo Valentia. Anche nella fascia medio-alta si posizionano un buon numero di città di piccole dimensioni (14).
L’occhio al Pnrr
“I risultati dall’indagine rappresentano un ottimo punto di partenza per il processo di digitalizzazione delle città delineato dal PNRR, che richiederà alle amministrazioni comunali un deciso cambio di passo – afferma Gianni Dominici, Direttore generale di FPA -. L’aumento della disponibilità di servizi digitali offerti ai cittadini e la loro progressiva integrazione con le piattaforme nazionali dovrà essere accompagnata da un ripensamento a monte dei modelli di erogazione dei servizi. Le risorse messe a disposizione dal PNRR rappresentano una fondamentale occasione per tutti i Comuni italiani. Per quelli con livelli di maturità più bassi, costituiscono un volano per recuperare i ritardi accumulati e raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione individuati a livello nazionale. Per quelli più avanzati, un’opportunità di ulteriore miglioramento, ma anche di ripensamento complessivo dei propri servizi rivolti all’utenza”.
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