Bollette della luce alle stelle e costi delle materie prime moltiplicati e dismisura: questo è il grido d’allarme lanciato da alcuni panettieri di Palermo. Una delegazione di imprenditori si è recata ieri pomeriggio all’Assessorato all’Economia per chiedere un incontro d’urgenza con le istituzioni regionali. Problema sul quale, ormai da settimane, si sta interrogando anche la politica nazionale. Ciò guardando al futuro inverno e a quelle che potrebbero essere le conseguenze sul fronte dei riscaldamenti.

L’aumento delle materie prime

Fra le tante categorie in crisi quella dei panettieri è una delle più falcidiate visto che il prodotto è un bene di prima necessità e che quindi non consente di bilanciare eventuali uscite inattese con un aumento corrispondente delle entrate. Come racconta Baldo Lo Voi, panificatore in prima linea in questo momento di crisi per l’intero settore. “Al di là degli aumenti in bolletta, noi panificatori abbiamo un altro problema, ovvero l’aumento delle materie prime, i cui prezzi in alcuni casi si sono duplicati o triplicati. Una situazione che non è paragonabile ad altre attività commerciali. Noi siamo vincolati al fatto che vendiamo un bene di prima necessità. Abbiamo già fatto dei piccoli aumenti, ma non riusciamo a coprire entrambi i fronti. Noi sviluppiamo un prodotto fresco, non possiamo reggere tutti queste spese”.

“Bollette triplicate, così non si regge”

Storie di vita quotidiana che raccontano l’impatto che l’inflazione sta avendo per i cittadini e per le attività commerciali. Incrementi di spesa che ovviamente interessano soprattutto il caro bollette. Luce e gas sono alle stelle e per chi deve lavorare con attrezzature quali impastatrici e forni dall’alto consumo, la situazione rischia di precipitare. Pagamenti duplicati o, in alcuni casi, triplicati rispetto ai mesi precedenti. Come racconta Angelo Chiarello, panettiere che lavora in zona Acquasanta. “Vogliamo parlare con l’assessore all’Economia di questa situazione. E’ diventata insostenibile. Non si può pagare bollette così esose. Siamo passati nel giro di tre mesi da una media di 2200 euro a quasi 8000. Non si può reggere così. Non sappiamo per agosto quanto ci arriverà”.

 

 

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