Matteo Salvini incontra i commercianti di Palermo sul tema del caro energia. Il leader di Prima l’Italia ha avuto un confronto questa mattina presso i locali di alcune attività di piazza Baida. Al fianco degli imprenditori, alcuni rappresentanti di categoria e organizzazioni sindacali, che hanno illustrato all’ex ministro dell’Interno alcune possibili soluzioni agli aumenti indiscriminati registrati in bolletta. Surplus di costi che sta mettendo in ginocchio diversi settore del mondo produttivo.

Il caro energia e la crisi delle piccole-medie imprese

Problema palesato dagli esponenti delle associazioni di categoria presenti all’incontro. “Le nostre attività, anche con le saracinesche chiuse, consumano – sottolinea un imprenditore -. La notte noi chiudiamo ma i frigoriferi lavorano, anche il doppio in estate. Sono quei classici costi nascosti che non riesci a recuperare”.

Una richiesta sulla quale Matteo Salvini ha sottolineato il momento di difficoltà vissuto dalle aziende, soprattutto in termini di liquidità. Fatto sul quale il leader della Lega, attraverso i giornalisti presenti, lancia un appello a tutte le forze politiche del Parlamento. “Mandiamo un appello a tutta la politica, da Letta a Conte passando per Di Maio e tutti gli altri, ad unirsi per trovare delle risorse per il caro energia. Ho presidi che mi dicono che non riescono a garantire i sei giorni di lezione. I sindaci non chiudono i bilanci. Se la politica vuole dar un bel segnale agli astenuti, questa settimana può approvare un decreto da 30 miliardi come hanno fatto in Francia, in modo da garantire un tetto massimo agli aumenti. I soldi ci sono. Con questa scelta salviamo il lavoro. Altrimenti, saremo costretti a spenderne il triplo”.

“E’ una crisi non tanto dissimile a quanto avvenuto durante l’era covid – ha proseguito Salvini -. In quel caso, Governo e Parlamento stanziarono 180 miliardi di euro di aiuti a debito per salvare l’Italia. Adesso, la situazione non vede gli ospedali pieni, ma rischia di vedere le piazze piene di disoccupati e negozi chiusi. E’ urgente nelle prossime ore approvare un decreto come è stato fatto in Francia per fermare gli aumenti di luce e gas. Sono soldi a debito? Si. Preferisco però mettere 30 miliardi a debito piuttosto che rispettare le regole europee e doverne mettere cento di miliardi per welfare ed ammortizzatori sociali”.

I sondaggi e il prossimo election day

Parentesi sulla campagna elettorale in merito agli equilibri del centrodestra. Contesto nel quale i sondaggi danno in vantaggio Fratelli d’Italia. Fatto che non fa scomporre il leader di Prima l’Italia. “A me interessa che il centrodestra vinca. Sono contento di far parte di una squadra che si appresta a governare questo paese. Non vorrei vincere a settembre e governare ad ottobre con un milione di disoccupati in più. Bisogna fermare gli aumenti di luce e gas. Possiamo anche vincere le elezioni, come le vinceremo, in Sicilia e in Italia. Ma ciò sarebbe soltanto una magra consolazione.

Matteo Salvini risponde invece alla critiche provenienti dal terzo polo. “Calenda è simpatico. Uno che dice che chi non fa liceo è ignorante si commenta da solo. Fortunamente votano tutti gli italiani e non solo gli amici snob di Calenda. A me interessa che non vada in crisi l’Italia. Nelle elezioni c’è chi vince e chi perde. Io ho la sensazione che noi saremmo fra quelli che vincono a Calenda e Renzi fra quelli che perdono“.

Sbarchi e sicurezza

Altro capitolo analizzato dall’esponente del Carroccio è quello relativo all’immigrazione. Elemento su cui Salvini promette il ripristino dei decreti sicurezza in caso di vittoria. “Possono entrare in vigore già adesso. Sono stati già approvati ed hanno funzionato. Costano zero. Ad oggi, c’è un ministro, come la Lamorgese, che non li vuole applicare. Fra un mese non sarà più ministro, se sceglieranno noi. Nel primo Consiglio dei Ministri li riproporrò per rimetterli in vigore. C’è un’ondata di sbarchi come mai negli ultimi anni. Non è sopportabile“.

Salvini sul ponte sullo Stretto: “Necessità e dovere morale”

Matteo Salvini dedica poi una parte del suo intervento con la stampa al tema delle infrastrutture, in particolare al rilancio dell’idea del ponte sullo Stretto. “E’ una necessità e un dovere morale. Si perdono ore di vita e si inquina il mare. Ci sono tanti ragazzi che studiano al Nord e chiedono di potere costruire le proprie famiglie in Sicilia. Non ci metteremo due o sei mesi. Quando penso alle Infrastrutture, penso anche a quelle tecnologiche. Ieri ho attraversato mezza Sicilia senza essere connesso. Non riesci a telefonare o ad usare internet. Il ponte è un simbolo di unione fra Italia e Sicilia. Potrebbe creare migliaia di posti di lavoro”.

 

 

 

 

 

 

 

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