“Nulla risulta al Servizio Ambiente circa stanziamenti in ordine al recupero di aree verdi con il Geobonus“. Questo è quanto dichiara l’assessorato all’Ambiente del Comune di Palermo, per bocca del dirigente Ferdinando Ania e dell’assessore Andrea Mineo, rispondendo ad una nota del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Concetta Amella in merito allo stato in cui versa il parco Cassarà di Palermo. Secondo quanto si legge nel documento, la volontà pare quella di proseguire nel percorso tracciato attraverso l’esecuzione di un piano di caratterizzazione. Interventi necessari per ripristinare l’equilibrio ambientale di alcune parti dell’area verde, chiusa ormai da oltre otto anni.
La vicenda del parco Cassarà
Il giardino comunale è chiuso dal 16 aprile 2014, quando la Procura di Palermo mise i sigilli all’area a causa della presenza di agenti inquinanti. Ben 28 ettari di terreno, costati 11 milioni di euro e inaugurati nel 2011 dall’ex sindaco Diego Cammarata. Da qui la suddivisione in 3 in tre zone, in base alla gravità dell’inquinamento. Una verde, estesa circa 15 ettari e accessibile da corso Pisani; una rossa completamente inibita al pubblico, che si trova dal lato di via Ernesto Basile; e una gialla, intermedia fra le due. Nella zona verde si è proceduto in diverse fasi alla rimozione manuale e meccanica dei materiali inquinanti. Ma ciò non è bastato ad una riapertura parziale del parco Cassarà. Secondo i tecnici, è necessario un piano di caratterizzazione organico, mirato a purificare del tutto il sottosuolo.
Tante le forme di protesta al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul recupero dell’area verde fra corso Pisani e via Ernesto Basile. A cominciare da quella tenutasi a metà gennaio 2022 e denominata “Un minuto di silenzio per la riapertura del parco Cassarà”. Presenti il presidente della III Commissione Paolo Caracausi, il presidente della IV Circoscrizione Silvio Moncada, nonchè i componenti di alcune associazioni ambientaliste (WWF e Legambiente su tutte) e gli allora rappresentanti della Lega Luca Briziarelli ed Elisabetta Luparello. Contesto nel quale, proprio gli esponenti del Carroccio, avevano promosso la possibilità di ricorrere al cosiddetto Geobonus. Ipotesi, a legge quanto scrive l’assessore all’Ambiente, che non ha trovato seguito. Si attende quindi il piano di caratterizzazione e le relative risorse.
Lo storico degli interventi e il futuro
E’ il Comune di Palermo, in una nota di risposta all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Concetta Amella, a chiarire i vari momenti che hanno contraddistinto gli ultimi interventi al parco Cassarà. “In ordine alle attività eseguite nel parco ed in particolare nell’anno 2021 nella “sub area verde”, si rappresenta che sono state effettuate le indagini preliminari (tra dicembre 2020 e gennaio 2021) attraverso sondaggi con il prelievo di campioni di suolo e acque sotterranee”. Risultati trattati in una riunione del tavolo tecnico sul caso parco Cassarà, convocata nel luglio 2021. Attività espletate sia attraverso il ricorso agli uffici del Servizio Ambiente e del Coime, sia tramite affidamenti a ditte specializzate. Interventi concretizzati nella “rimozione di frammenti di cemento amianto riscontrati nel suolo”.
“Successivamente – prosegue la nota – si era convenuto in sede di conferenze di servizi, di effettuare delle attività di indagine nella “sub area verde” (la meno critica)”. Ciò “in modo tale che, se le risultanze fossero state positive, si poteva ipotizzare la riapertura di questa parte. Tra le conclusioni del suddetto tavolo tecnico, considerato che le precitate risultanze delle indagini (con sondaggi ed esami di laboratorio su campioni di terreno e acque) eseguite nella “sub area verde”, hanno evidenziato alcuni superamenti dei limiti previsti dalla normativa in alcuni punti“.
Il Comune dichiara di aver voluto “redigere un Piano di Caratterizzazione dell’intero parco quindi “sub area verde” e “sub area rossa”. Per potere procedere con tale incombenza – attraverso affidamento a professionista/ditta specializzata con procedure di cui al codice dei contratti pubblici – era necessario reperire le opportune risorse finanziarie (non disponibili al momento nel PEG del Dirigente del Servizio Ambiente) stimate in circa € 40.000,00. Per tale motivo, abbiamo inserito tale importo nelle richieste effettuate dal Servizio Ambiente per il bilancio di previsione 2022/24″.
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