Seduta di fuoco quella appena terminata in Consiglio Comunale. Ad infiammare Sala delle Lapidi è stato lo scontro frontale avvenuto all’interno del gruppo di Forza Italia. Ottavio Zacco prima e Gianluca Inzerillo poi (entrambi esponenti dell’ala facente capo al deputato regionale Edy Tamajo) hanno attaccato senza mezzi termini la presidenza di Giulio Tantillo. Motivo del contendere, almeno formalmente, è stata la conduzione dell’aula e il mancato rispetto di quanto concordato in conferenza dei capigruppo. Ma a guardare meglio l’intervento del presidente della VI Commissione emerge un chiaro riferimento al tema che sta tenendo banco nell’agenda politica del centrodestra, ovvero la nomina dei vertici delle società partecipate.

L’attacco frontale dell’ala Tamajo

Elemento che sta rallentando, inevitabilmente, il corso degli atti in Consiglio Comunale. Vita consiliare proceduta ancor più lentamente in attesa che si verificasse la surroga, avvenuta oggi, fra la deputata regionale Valentina Chinnici e il neoconsigliere Alberto Mangano. Ed è proprio dopo la cerimonia di ingresso in Consiglio Comunale dell’esponente di Progetto Palermo che si è scatenato il caos. Ad aprire la bagarre interna in Forza Italia è stato l’intervento del consigliere comunale Ottavio Zacco.

“Non credo che per un surroga ci voglia una settimana. Capisco che questa settimana è stato impegnato a piazzare gli uomini all’interno dei CdA – attacca Zacco rivolgendosi alla presidenza di Giulio Tantillo -. Avevamo stabilito un programma. Lo stesso non è stato rispettato. Non è modo di gestire la programmazione in Consiglio Comunale. Chiedo al mio capogruppo di non partecipare più alle riunioni dei capigruppo. Lei è presidente del Consiglio per una scelta politica – continua l’esponente di Forza Italia. Il suo referente politico, ovvero l’onorevole Miccichè, ha imposto il suo nome. Lei è stato votato da tutto il Consiglio Comunale perchè questi signori seduti accanto a me (il gruppo consiliare di Forza Italia n.d.r.) hanno permesso al suo gruppo di essere primo partito. Esigiamo rispetto“.

Richiesta che ha tirato in ballo il capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo, che si è schierato dalla parte del collega. “E’ un intervento che mi addolora profondamente. Sono una persona che ama la pace. Questo tipo di intervento mette in difficoltà tutti ma, allo stesso tempo, non posso fare finta di nulla. Non posso dire al collega che ha torto. Lei è bravissimo ad ammonire la maggioranza quando parliamo, non lo è altrettanto con le opposizioni. Io la inviterei a ricordare quale è il suo ruolo e ad essere super partes. Faremo subito una riunione di gruppo. Visto che il modus operandi è questo, da questo momento non verrò più alle sedute di capigruppo“.

La replica di Tantillo

Attacchi che hanno messo inevitabilmente all’angolo il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo. L’esponente di Forza Italia, fedelissimo di Gianfranco Miccichè, ha usato tutta l’esperienza politica di cui era dotato, evitando lo scontro politico e rispondendo nel suo ruolo istituzionale. “L’ordine del giorno concordato con i capigruppo è stato rispettato al 100%. Ho ascoltato parole gravissime. Non era mai successo negli ultimi trent’anni di questa città. Il presidente del Consiglio può parlare con il primo cittadino soltanto nei ruoli istituzionali di rispettiva competenza”. Parole che aprono quindi ad un intervento di Roberto Lagalla a Sala delle Lapidi, chiamato quindi a riferire sull’esito delle interlocuzioni sulle società Partecipate.

Tensione in aula

Stilettate che hanno aperto un lungo dibattito d’aula. Critiche le opposizioni, con Leonardo Canto che arriva a parlare addirittura di “palude. La maggioranza di centrodestra vive un contrasto interno. Ma non è più uno scontro che si vive nelle segrete stanze, ma è emerso. Questo per noi è intollerabile. Sembra di essere tornato alla politica degli anni ’80 e ’90”. “Non vogliamo vedere più circo in quest’aula – ha dichiarato il capogruppo del PD Rosario Arcoleo -. Questa città ha bisogno di altro. Ha bisogno che questo Consiglio Comunale lavori”.

Qualcuno si è spinto oltre, come il consigliere comunale di Oso Ugo Forello. “Io chiedo formalmente che il sindaco venga in aula. Di fronte a questo contrasto e all’ennesimo attacco alla presidenza da parte della maggioranza, non si può andare avanti. Non è più tollerabile che le Partecipate non abbiano una governance. Non si può accettare una situazione simile. L’Amat è a rischio fallimento, come scritto dal direttore generale, e il Consiglio non st facendo nulla”. Richiesta condivisa dal capogruppo del M5S Antonino Randazzo.

Un pensiero che ha trovato assist anche dai banchi del centrodestra, sia dal capogruppo di Lavoriamo Per Palermo Dario Chinnici che da quello della Lega Alessandro Anello. “Non si può andare avanti. Si devono sospendere i lavori fino a quando non si risolverà questo problema. E forse, una volta risolto questo, ce ne sarà un altro. Non ha senso convocare il sindaco in aula sulle Partecipate. Non si può andare avanti così”.

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