Furto all’interno dell’ex casa di riposo comunale “Canonico Cataldo”, da poco più di un anno adibita in parte ad ospitare i locali dell’istituto superiore alberghiero “Danilo Dolci” di Partinico. Qualcuno nella notte è penetrato dal retro della struttura forzando la porta d’ingresso che immette ai locali adibiti a sala. I malintenzionati hanno portato via 3 televisori da 75 pollici che fungono anche da Lim (lavagna interattiva multimediale), 3 notebook e vari alimenti che erano custoditi nei locali del laboratorio di cucina.

I danni

Il danno ammonterebbe a circa 6 mila euro. Il dirigente scolastico, Gino Chimenti, ha sporto denuncia al commissariato di polizia. Questa mattina sul posto la polizia scientifica ha effettuato un sopralluogo alla ricerca di eventuali tracce lasciate da chi ha organizzato il furto. Un furto che pare essere stato ben pianificato da gente che conosceva bene la zona. Infatti i ladri come prima cosa hanno preso un telo e coperto la telecamere che presidiava l’ingresso dell’immobile.

Le dichiarazioni del dirigente scolastico

“L’amarezza è tanta quando accadono queste cose – afferma Gino Chimenti – ma confido nel lavoro degli investigatori affinchè facciano chiarezza e riescano a dare un volto agli autori di questo furto. Acquisteremo tutto al più presto per evitare il protrarsi di disagi. Certamente adesso si deve porre il problema della sicurezza di questo sito, ritengo che debbano essere prese ulteriori contromisure”.

La solidarietà

“Piena solidarietà alla comunità scolastica dell’istituto professionale ‘Danilo Dolci’ – commenta il vicesegretario del Pd di Partinico, Renzo Di Trapani – ma anche alla commissione straordinaria del Comune che, concedendo l’utilizzo di parte dei locali della ex casa di riposo ‘Canonico Cataldo’, la sottrae all’abbandono ed alla vandalizzazione. L’attività di rilancio e potenziamento dell’istituto, portata avanti sapientemente e con lungimiranza dal dirigente Gino Chimenti, non si arresterà per il vile gesto di chi, con questo furto, priva gli studenti di attrezzature per la didattica innovativa appena acquistati ostacolando il percorso di formazione e di crescita culturale e professionale dei ragazzi”.

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