Ha raggiunto Roma, è riuscita l’impresa di Michail Speciale, il partinicese di 46 anni che partendo da Partinico in 7 giorni ha portato in giro per mezza Italia la sua personale campagna di sensibilizzazione sulla donazione degli organi. Accompagnato rigorosamente dal vessillo dell’Aido, l’associazione italiana donatori organi, ha compiuto il suo incredibile viaggio in sella alla sua bicicletta dove ha potuto conoscere lungo il percorso vite ed esperienze significative e allo stesso drammatiche, sfociate nel grande amore di voler portare avanti la promozione della donazione degli organi per farne una ragione di vita, nel vero senso della parola.

Il riconoscimento

Ieri pomeriggio Speciale ha raggiunto la capitale italiana e si è diretto all’assemblea nazionale intermedia alla presenza di tutti i presidenti regionali d’Italia dell’Aido coinvolti: Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Lazio. Tutto secondo copione, dopo aver compiuto ben 1.200 chilometri in una settimana. A lui è stata consegnata una targa dall’Aido nazionale con questa motivazione: “Riconoscimento straordinario a Michail Speciale. Con impegno, fatica e abnegazione insieme alla sua bici e alla dirigenza Aido della Sicilia, diffonde il messaggio associativo ‘Dare vita… alla vita’ con un semplice sì”.

“Premio dedicato a mamma e papà

“E’ stata un’esperienza straordinaria – ha raccontato il 46enne -. Metto avanti il discorso umano, perché è uscito fuori quello che io avevo pensato e progettato. Cioè dar spazio alle famiglie dei trapiantati e dei donatori. Abbiamo fatto a Roma l’incontro con queste persone e c’è stato un contatto molto stretto, perché chi più chi meno ha avuto le stesse esperienze di vita. Le varie sezioni di Aido Italia ci hanno accolto come fossimo dei familiari, abbiamo avuto la loro disponibilità piena, dal primo all’ultimo giorno. Questo è qualcosa di eccezionale. Questo l’aspetto più importante. C’è stato qualche intoppo con il Gps che qualche volta mi ha fatto perdere in mezzo alle montagne  e non conoscere il territorio è stata un’impresa reale, perché non avevamo punti di riferimento. Il mio fisico nonostante l’età ha risposto bene, ma questo è poco importante perché l’importanza a livello sociale e solidale è molto più rilevante. Questo riconoscimento lo dedico a chi mi ha dato quei valori, quindi a mio padre e a mia madre. Io ne sono orgoglioso”.

La sua esperienza

Quella di quest’anno è la seconda traversata compiuta da Speciale. La prima esattamente un anno fa con il periplo della Sicilia. L’obiettivo è semplice tanto quanto estremamente difficoltoso sul piano fisico: salire in bici e far accendere i riflettori non su sé stesso ma sul tema della donazione degli organi. Ad animare il 46enne di Partinico la propria sofferta esperienza: il decesso del padre mentre era in attesa di trapianto e col quale aveva programmato il periplo della Sicilia effettuato, poi, lo scorso anno dedicandolo alla sua memoria. Dal genitore Michail ha ereditato l’impegno per il sociale e la consapevolezza dell’importanza della diffusione della cultura della donazione. Attualmente sono più di 8 mila i pazienti in lista d’attesa, con la vita sospesa nella speranza di un trapianto.

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