Sospesa questa mattina al Foro Italico a Palermo una sessione di allenamento in vista di una partitella amatoriale.

I carabinieri del Radiomobile e della stazione Scalo sono intervenuti mentre un gruppo di giovani si stava allenando disattendendo le norme anti Covid previste dal nuovo dpcm approvato dal governo.

I militari hanno allontanati i giovani calciatori e così questa mattina la partitella al Foro Italico non si è giocata.

Ricordiamo che sia le partite di calcio o la pallacanestro, amatoriali all’aperto oppure al chiuso, sono vietate.

Le prescrizioni annunciate nel Dpcm hanno imposto una stretta alla maggior parte dell’attività sportiva di carattere amatoriale, in particolare per le discipline di contatto ritenute le più pericolose quanto a trasmissione del coronavirus.

Il trend in pericolosa crescita della curva dei contagi ha spinto le Istituzioni a pensare misure di contenimento che riportano indietro di qualche mese le lancette dell’orologio. Non sarà (o non sarà ancora) come in occasione del lockdown che fermò il Paese, ma l’obiettivo è chiaro: evitare la pratica di quegli sport che a livello amatoriale possono originare focolai. E non è detto che Dilettanti e settori giovanili siano al sicuro. Come? La diffusione di particelle di saliva che vengono espulse con il respiro e goccioline di sudore aumentano quando si compie attività fisica.

Si spiega così la decisione di vietare la disputa delle partite di calcio (in tutte le sue varianti, dal calcio a 8 fino al Futsal, sempre a livello amatoriale), ma saranno tabù anche gli incontri di di basket, pallavolo, beach volley. Sia all’aperto sia al chiuso. Guantoni appesi al chiodo per la boxe e più in generale per tutte le arti marziali. Nessuna limitazione, invece, per i match di tennis (dove è possibile giocare a distanza di sicurezza) oppure per il footing.

È possibile continuare a praticare attività sportiva in palestra oppure in piscina. Almeno per il momento non sono previste ulteriori restrizioni, tanto perle strutture pubbliche quanto per le private, a patto che gli ingressi sia contingentati e tutta l’attività si svolga su prenotazione, in base a un numero ‘possibile’ di ingressi e di persone che fruiscono degli ambienti.

Nulla per gli stadi – dunque alle partite potranno continuare ad assistere non più di mille persone, anche per i campi di Serie A – mentre la capienza dei palazzetti non potrà andare oltre il 15%, senza superare un numero di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e 200 in luoghi chiusi.