Saldi al via, oggi, in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d’Aosta, mentre in tutte le altre Regioni prenderanno il via il 5 gennaio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2016, spenderà 346 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori.

Un avvio particolarmente atteso dai consumatori a caccia di occasioni, ma anche dai commercianti che sperano di recuperare l’andamento al ribasso delle vendite degli ultimi mesi, legato anche alle temperature miti che hanno creato minor interesse intorno all’acquisto di capi invernali.

“I saldi rappresentano un’occasione sia per i consumatori che per i commercianti – spiega Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l’associazione che riunisce i commercianti del settore moda di Confesercenti – specialmente in un anno come quello che si e’ appena concluso, caratterizzato da un autunno dal clima molto mite, fatto che ha inciso sulle vendite stagionali. E visto che le condizioni metereologiche non hanno invogliato all’acquisto di capi invernali, i clienti avranno a disposizione un assortimento di prodotti superiore alla media da acquistare a prezzo fortemente ribassato”.

I saldi possono portare una boccata d’ossigeno anche alle imprese del commercio di abbigliamento, tessile e calzature. Un settore che – secondo le proiezioni dell’Osservatorio Confesercenti – non e’ ancora uscito dalla crisi: nel 2015 si stima che abbiano cessato l’attivita’ quasi 10mila negozi, circa 27 al giorno, a fronte di meno di 5mila nuove aperture.

Le regioni dove il numero di imprese si e’ ridotto di piu’ sono la Sicilia ed il Lazio (-674 attivita’), seguite dalla Campania (-547). “Speriamo che i saldi – aggiunge il presidente Fismo – aiutino gli esercizi che, come dimostrano le troppe chiusure di impresa, non sono affatto uscitidalla crisi. Per questo, torno a ribadire l’importanza di questo strumento che va tutelato ed ulteriormente regolamentato, con l’istituzione di una data unica d’inizio e fine in tutta Italia.

L’auspicio – conclude Manzoni – e’ che questo periodo di saldi possa compensare le vendite e consentire alle imprese di iniziare l’anno in positivo, segno di una crisi che puo’ essere definitivamente superata”.

Per quanto riguarda la Sicilia ed i saldi, un apposito decreto era stato pubblicato nel novembre scorso dall’assessorato regionale alle Attività Produttive.

Il decreto, non poco contestato, non si limita ad anticipare i saldi ma, di fatto, liberalizza il settore, in quanto concede ai commercianti l’autorizzazione ad effettuare vendite promozionali dal 16 marzo al 30 giugno e dal 16 settembre al 31 dicembre, cioè in tutti quei mesi in cui non ci sono saldi.

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