Nel Messaggio dell’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice, per la Pasqua 2018, ancora una volta parole di speranza per le fasce più deboli della società, segnate dalla grande crisi economica e che in questi giorni non avranno un tetto dove ripararsi e neppure le tavole imbandite come la maggior parte delle persone che si riuniscono in famiglia per celebrare la Resurrezione di Cristo in quella che è la solennità più importante dell’anno. Il suo pensiero è rivolto anche a chi non ha un lavoro o l’ha perso e non può sostenere i propri cari.
Nell’occasione il Presule fa un appello alle istituzioni locali, regionali e nazionali per garantire a tutti una vita dignitosa.
“In questi giorni che precedono la solennità della Pasqua – afferma l’Arcivescovo – il mio pensiero è rivolto soprattutto alle frange dei più bisognosi, a chi non ha la casa e il pane. Oggi più che mai abbiamo bisogno di guardare alla vita e alla città degli uomini a partire dalle frange più deboli. A volte tutti tocchiamo con mano cosa significa la mancanza di lavoro per cui mi auguro che da parte di tutte le amministrazioni locali e dalle istituzioni ragionali e nazionali si possa ripartire dai più deboli”.
Lorefice che in questi giorni è impegnato nelle celebrazioni liturgiche, non disdegna di fare visita alle comunità parrocchiali, come pure ai carcerati dell’Ucciardone dove come consuetudine, porterà una parola di conforto la mattina della domenica di Pasqua.
“La Pasqua ci dice che c’è una vita che nasce dalla morte – aggiunge – e vorrei chiedere al Signore che dia a tutti la grazia di rinascere nella Fede perché anche noi sulle orme di Gesù, possiamo fare diventare la nostra vita motivo di vita per gli altri. I cristiani con la loro condotta debbono essere portatori di vita a tutti i livelli, sia sostenendo la vita dal suo nascere, sia nei momenti finali e questo si può realizzare, attraverso l’impegno per la giustizia, la pace e la legalità”.
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