La Pasqua come riscatto dopo un lungo periodo pieno di dolore e di lutti. E’ questo quanto ha ribadito Corrado Lorefice arcivescovo di Palermo nel corso dell’omelia nella messa della veglia pasquale. “La Pasqua di Gesù si ripete, si attua qui, ora. Per me per voi, per tutti i rinati nel battesimo, nostra prima Pasqua.

Ma anche per tutti gli uomini e le donne che conoscono le acque travolgenti delle tempeste umane, che partecipano al gemito della storia. La Pasqua di Gesù intercetta il desiderio di vita, di bene, di felicità, di liberazione di riscatto che si innalza ogni giorno dalla casa comune che è la Terra.

E assicura a tutti che il giorno inedito, «il primo giorno dopo il sabato», il nuovo giorno è deflagrato – a detto Lorefice – Oggi riceviamo anche noi come le donne al Sepolcro questo mandato: «Andate, dite “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete”». È la Galilea della nostra vita, in questo momento intrisa di paura, di sospensione, di precarietà, di lutti, povertà vecchie e nuove, violenze, respingimenti, ingiustizie, solitudini.

È lì che ogni discepolo del Signore deve contribuire a rendere evidente come anche questo spazio umano, in ogni sua frazione di tempo, è ormai frazione del Giorno primo e ultimo, del Giorno nuovo, quello che ha fatto il Signore. Che solo lui ci può donare.

La Pasqua di Cristo è il lievito dell’intera storia. Anche questa nostra storia è parte dell’unica storia della salvezza di Dio”.  Nel corso della Veglia Pasquale, l’Arcivescovo ha ammesso ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana otto adulti preparati dal Servizio Diocesano per il catecumenato: Nadia e Sabrina Ammar della Parrocchia Gesù Sacerdote, Salvatore Lo Cascio della Parrocchia Annunciazione del Signore, Stanislava Tania Minkova della Missione Speranza e Carità, Plamedie Muwana Nzuanzu, Maximor Alex e Faith Omorelugie della Parrocchia di San Nicolò di Bari, Yuliia zazirna Villafranca della Parrocchia di San Giovanni Battista.