Pasqualino Monti, attuale presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, nominato nuovo componente esterno del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Palermo. Per il Rettore dell’Università, Massimo Midiri, apporterà un contributo significativo alle attività del Consiglio grazie alla sua esperienza e competenza.

In carica per il triennio 2023-2026

Così Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, è il nuovo componente esterno del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Palermo. Sarà in carica per il triennio 2023-2026. “Quella di Monti è una figura di altissimo profilo che unisce ad un’ampia esperienza capacità trasversali e di coinvolgimento degli stakeholders”, commenta il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri.

“Pronto a dare il mio contributo”

“Con la sua competenza  ed esperienza – continua . potrà sicuramente dare un significativo contributo alle attività del Consiglio di Amministrazione che viene così arricchito in piena coerenza con l’apertura dell’Ateneo al territorio”. Con la passione che metto sempre nelle mie esperienze professionali e con il necessario spirito di collaborazione e condivisione sono pronto a dare il mio contributo”, dichiara Pasqualino Monti.

Il problema freddo all’Unipa

Intanto però all’Università non si fa altro che parlare dell’emergenza freddo dopo il malore di una studentessa. Chiedono rispetto i corsisti dell’abilitazione al sostegno che si svolgono all’Università di Palermo che hanno visto la collega andare via in ambulanza tremante e con le labbra nere. Sono in tanti a seguire le lezioni oltre 2 mila corsisti e pagano a testa quasi 4 mila euro.

“In aula c’era freddissimo”

“Ci sono colleghi che vengono da diverse province e che partono da casa anche alle cinque. Si arriva e non si può entrare in aula prima delle otto. Si resta fuori ammassati al freddo. Ieri nell’aula c’era freddissimo. A seguire le lezioni oltre alla collega cardiopatica finita in ospedale ci sono tante donne incinte che morivano dal freddo nonostante l’abbigliamento pesantissimo – aggiunge un corsista – Si sta per ore e ore seduti nei banchi è davvero complicato studiare a quasi zero gradi. Poi dopo la protesta quello che sembrava impossibile prima si è avverato. Siamo stati spostati in un aula più calda. Andremo fino in fondo a questa vicenda. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare. Attendiamo l’esito della indagine interna dell’Università poi decideremo il da farsi”.

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