Alla fine la delibera tari passa in Consiglio comunale nonostante la bocciatura temporanea in Commissione. La stangata sulla Tari a Palermo, la tassa sui rifiuti, ci sarà e sarà accompagnata da un aumento anche della tassa di soggiorno che non riguarda direttamente i palermitani ma che influisce sulle strutture ricettive. L’acconto che solitamente deve essere pagato ad aprile non è stato ancora richiesto ai palermitani perché il primo pagamento quest’anno slitterà, comunque, a giugno.

La delibera è passata

È stata approvata, a maggioranza in Consiglio comunale la delibera che era stata bocciata in Commissione. Il voto è arrivato dopo una maratona a Sala Martorana iniziata a metà mattinata di ieri e finita poco prima del termine di legge che scadeva a mezzanotte.

L’aumento era già inserito nel Pef Tari biennale 2024-2025 (ovvero il documento che allinea entrate e uscite relative proprio al trattamento dei rifiuti, piano approvato lo scorso anno) che prevedeva complessivamente un costo del servizio di rifiuti di 139 milioni per ogni anno (7 in più del precedente).

Una parte di questi sette milioni verranno coperti con il trasferimento di tre milioni di euro incassati dal Comune dalla tassa di soggiorno pregressa. La stessa tassa di soggiorno, poi aumenterà di 50 centesimi per la gran parte delle strutture alberghiere e dunque l’incasso futuro dovrebbe essere maggiore.

Per usare la tassa di soggiorno è stato necessario farsi dare dall’Arera (l’agenzia che si occupa  delle tariffe nei settori dell’energia, dei servizi idrici e dei rifiuti ), una specifica autorizzazione ma in ogni caso in futuro la tassa di soggiorno non potrà essere interamente usata per i rifiuti.

Delibera era stata bocciata in terza commissione

La delibera della giunta due settimane fa era stata bocciata dalla Terza Commissione Consiliare. La Presidente Sabrina Figuccia, ex assessore ed esponente di maggioranza, si era astenuta e poi aveva pubblicamente invitato la giunta a congelare tutto e aspettare gli incassi 2025 della tassa di soggiorno per limitare o azzerare l’aumento

La storia della delibera e i 7 milioni mancanti

La giunta Lagalla aveva trasmesso al consiglio comunale (il passaggio preventivo deve avvenire in commissione) la delibera economica con i conti che riguardano le spese per i rifiuti. Quest’anno serviranno 7 milioni di euro in più in totale rispetto allo scorso anno. Il costo complessivo di raccolta e smaltimento passa da 129 a 136 milioni (già detratti i tre provenienti della tassa di soggiorno). Lo scorso anno una parte dei precedenti aumenti erano già stati coperti con altri 5 milioni di euro provenienti proprio dalla tassa di soggiorno come l’assessore Brigida Alaimo aveva raccontato ospite degli studio di Talk Sicilia. Inevitabile, dunque, l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, che pure l’amministrazione avrebbe voluto evitare.

Aumenti in media da 20 euro a famiglia

Aumento della Tari, Palermo pagherà di più per la tassa sui rifiuti

In media ogni famiglia si troverà a pagare 20 euro in più nel corso di quest’anno con una prospettiva di ulteriore aumento nel 2026, anche se ci sono i presupposto per sterilizzare aumenti futuri.

Alcuni esempi

Naturalmente gli aumenti saranno proporzionati al numero di componenti della famiglia e alle dimensioni dell’abitazione: si va dalle circa 10 euro di aumento per una coppia che abita in 60 metri quadrati fino a 30-35 o anche 40 euro per una famiglia di 5 o più persone che vive in villa da 200 metri.

La famiglia media

Un esempio su tutti per comprendere la portata degli aumenti: una famiglia di 4 persone in una casa da 120 metri in media pagherà 20 euro in più nel corso dell’anno quindi circa 10 euro in più nell’acconto e altrettanti nel saldo.