Comitati Civici e Vivo Civile hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo sulle condizioni di abbandono del pontile ligneo di Romagnolo, che ormai rappresenta un pericolo per i turisti e i bagnanti. La struttura, costruita dall’ex Provincia di Palermo, è stata oggetto di continui atti vandalici. L’esposto è stato inviato anche al Prefetto, al sindaco, al demanio marittimo e al Comune di Palermo.

A partecipare alla conferenza stampa i consiglieri comunali di Palermo dei Comitati Civici Filippo Occhipinti e Gaspare Lo Nigro, il presidente dell’associazione Comitati Civici Giovanni Moncada e il presidente dell’associazione Vivo Civile Marcello Robotti che chiedono alla magistratura di valutare eventuali profili di illecità penale, individuando i responsabili.

“Noi vogliamo che la struttura sia messa in sicurezza – afferma Monacada – ma sappiamo che recuperare la passerella costerebbe di più che abbatterla e ricostruirla. Dobbiamo liberare Romagnolo da un pericolo per i bagnanti”. “L’esposto è un modo per accendere i riflettori su questa vicenda, evitando una futura tragedia che appare sempre più probabile”, puntualizza Occhipinti. “La riqualificazione della costa passa dalla bonifica di tutta l’area, stiamo sprecando soldi pubblici – aggiunge Robotti – È incomprensibile che i cittadini debbano fare un esposto perché le autorità non riescono ad affrontare il problema”.

“La Provincia ha anche finanziato il totale rifacimento della passerella e la sua sorveglianza – spiega Lo Nigro – ma una volta terminato il contratto con le guardie giurate, è stato tutto vandalizzato ancora una volta. La passerella è costata 2,3 milioni di euro, è stata abbandonata e vandalizzata e ad oggi nessuna barriera ne impedisce l’accesso. Ho più volte sollecitato il Comune alla messa in sicurezza e finalmente nel dicembre scorso sono stati disposti interventi urgenti da parte della giunta di cui però, dopo sette mesi, non vi è traccia, nonostante sia stato individuato il capitolo di spesa da cui prelevare le somme necessarie per effettuare i lavori. Nessun atto è stato posto in essere per l’affidamento dei lavori, la struttura è stata totalmente abbandonata e da allora niente è stato fatto, disattendendo la delibera. La messa in sicurezza non è procrastinabile, ma quello che indigna profondamente è l’indifferenza delle istituzioni nei confronti della devastazione di un bene pubblico, costruito con fondi sottratti ad altre importanti iniziative di riqualificazione del territorio”.