Per chi ama la lettura e le indagini a 360 gradi sulle vicende più oscure del nostro Paese, appuntamento da non perdere venerdì prossimo 15 febbraio a Palermo presso il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino. Alle 17,30, presso la sede del Centro in via Gian Lorenzo Bernini 52/54, si presenta il saggio Pecunia non olet di Alessandro Da Rold edito da ChiareLettere. Sono previsti, ad animare un dibattito che si preannuncia incandescente per i temi trattati nel libro, gli interventi, oltre che dell’autore Alessandro Da Rold, cronista giudiziario tra i più sagaci, del procuratore aggiunto di Trapani Vittorio Teresi, presidente del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, dell’ex capo dei servizi segreti del Kenia Noordin Haji, di Rossella Daverio, dell’ex direttore di Finmeccanica per l’Africa subsahariana Francescomaria Tuccillo.

Un libro caldissimo, Pecunia non olet, apparentemente un romanzo di spy story frutto della fantasia di uno scrittore capace di catturare i lettori attratti dal genere. Ma i fatti che vi si raccontano nulla hanno a che spartire con l’immaginazione: appartengono alla realtà, a una realtà in cui la mafia si svela nel suo nuovo volto. Non più la mafia che uccide, ma che s’insinua subdola nelle istituzioni, nei salotti buoni e nel mondo dell’industria; non più la mafia circoscritta in ambiti territoriali provinciali, ma che estende i suoi tentacoli nei meandri di un inquietante panorama internazionale.

Pecunia non olet è un racconto-inchiesta che fa luce sui legami tra Cosa Nostra e l’industria pubblica italiana, svelando fatti incredibili e torbidi, commerci illeciti di armi, affari milionari che coinvolgono Finmeccanica, governi collusi, paesi dell’Africa coinvolti in foschi giri, intrecci tra politica, criminalità organizzata, massoneria e sevizi segreti.

Tutto ruota intorno alla figura di Vito Palazzolo, boss pericolosissimo per tanto tempo latitante e arrestato solo nel 2012, di cui Falcone aveva colto lo spessore criminale. E’ lui che gira per il mondo trafficando spregiudicatamene con imprese e paesi del continente nero, intessendo relazioni con insospettabili e destreggiandosi tra corrotte diplomazie internazionali.

Alessandro Da Rold, nella sua indagine a tutto tondo, nel suo scavo coraggioso dentro i business più sordi all’etica (i business delle armi: strumenti di guerra e di morte, ‹‹‹le pallottole di veleno›› per dirla con Bob Dylan) in Pecunia non olet non fa sconti a nessuno e scoperchia parecchie pentole. E però non tutto è turpe in ciò che racconta. Emergono anche magistrati imperterriti nelle loro azioni inquirenti, e manager, come Francescomaria Tuccillo, non esitanti a denunciare rischiando la propria incolumità.

Il libro, se da un canto indigna le coscienze civili per i gravi fatti denunciati, dall’altro induce a riflettere sulle trasformazioni in atto all’interno di Cosa Nostra (la cosiddetta “mafia silente” capace di camuffarsi dietro maschere rassicuranti) e sulla crisi dell’industria pubblica.

E anche per questi motivi, il dibattito che animerà la presentazione si profila interessantissimo.